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Assopetroli: i rincari di carburante non possono essere il Bancomat della legge di Stabilità

(PRIMAPRESS) - ROMA -  “Non vogliamo che i carburanti servano a fare il Bancomat per tenere in equilibrio la Legge di Stabilità”. Assopetroli –Assoenergia affida ad una nota il dissenso sulla manovra della legge di stabilità (manca ancora l’ok della Ragioneria Generale dello Stato) su cui permane l’aumento delle accise e dell’IVA. Misure sulle quali i vertici dell’associazione di Largo dei Fiorentini, auspicavamo un ripensamento del Governo perché ritenute fortemente recessive. I rincari – come si legge nella nota derivano dal combinato progressivo dell’aumento delle aliquote IVA sino al 25,5% nel periodo 2016-2018 e dall’aumento delle accise secondo il fabbisogno individuato che va da circa un miliardo del 2015 sino a 1,7 miliardi dal 2018, ripartito in proporzione ai volumi del 2013 per la benzina e il gasolio auto. La stangata, calcolata sui prezzi medi rilevati il 20 ottobre dal Ministero dello Sviluppo Economico è di tutta evidenza per le tasche dei Consumatori. L’effetto conseguente è che benzina e gasolio aumenteranno di oltre 3 centesimi al litro nel 2015 sino a quasi 11 centesimi a decorrere dal 2018. Mentre per GPL e Gasolio riscaldamento, per i quali, fortunatamente, non sono previsti aumenti di accisa stando alle bozze circolate, subiranno comunque aumenti progressivi in ragione degli aumenti delle aliquote IVA. A tutto questo si deve aggiungere che le Regioni, che con questa Legge di Stabilità vedranno decurtati i loro fondi, potranno ricorrere anche all’aumento delle accise sui carburanti fino a 5 centesimi al litro per reperire le risorse venute meno. Allo spettro di questo rincaro si affiancano gli aumenti già previsti dal 2014 al 2021 per circa 2,7 miliardi di accise sulla base di precedenti disposizioni di legge. Secondo Assopetroli Assoenergia, il rischio è di subire aumenti per circa 11 centesimi al litro nel triennio 2015-2018 portando il prezzo ad essere uno dei più alti d’Europa. - (PRIMAPRESS)