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Gli italiani chiedono al nuovo governo un impegno deciso sul fronte dell’occupazione

(PRIMAPRESS) - MILANO - Lavoro e occupazione saranno tra le priorità nell’agenda del nuovo Governo. Ma quali sono le misure più urgenti e cosa chiedono gli italiani? Un contributo interessante viene da un sondaggio svolto sul tema dell’occupazione dal portale BeTheBoss, leader tra i potenziali affiliati che guardano con speranza al franchising, dunque soggetti in età matura, spesso con una esperienza lavorativa e alla ricerca di soluzioni innovative. Il sondaggio, svolto a febbraio su un campione di circa 1000 intervistati per lo più tra i 30 e i 59 anni, verrà presentato nella sua forma completa nel corso del convegno di apertura della fiera “Franchising Nord” che si terrà il 25 e 26 maggio 2013 nei padiglioni di PiacenzaExpo, organizzata da QUiCKFairs®e BeTheBoss.it . Gli intervistati si sono espressi avendo sotto gli occhi una situazione occupazionale assai grave: il tasso di disoccupazione è arrivato all’11,7% con punte del 20% in regioni come la Calabria e la Sicilia; i giovani sotto i 24 anni senza lavoro sono il 38,7%; i precari sono 2,8 milioni.Per quanto riguarda le cause della emergenza lavoro, la maggioranza ritiene che essa derivi dalla combinazione dell’incapacità dei governi a creare un clima che stimoli le aziende ad investire (56,1%) con la gravità della crisi economica-finanziaria (46,6%), cui si aggiunge il fardello degli ostacoli burocratici (73%). Un altro grosso problema viene individuato dalla legislazione sul lavoro troppo rigida, che per proteggere i lavoratori dal rischio del licenziamento ha in realtà creato un ostacolo a nuove assunzioni (36,3%). Anche la delocalizzazione delle fabbriche all’estero viene visto come un fattore che ha portato alla stasi attuale (35,7%), mentre sembra essere meno sentito il problema del precariato e dei lavori a tempo determinato: solo il 34,2% degli intervistati ritiene che si sarebbe dovuto procedere con un piano per trasformare i posti di lavoro precari in posti fissi, anche part time.Per quanto riguarda le proposte per iniziare a risolvere la questione occupazionale, la maggioranza degli intervistati ritiene che vadano ridotte subito le tasse, sia alle imprese (70%) che ai cittadini (63,9%) e che vadano attivate linee di credito ai giovani orientati all’autoimprenditorialità (59,8%). Interessante la richiesta di facilitare in ogni modo il rientro in Italia dei “cervelli in fuga” tramite agevolazioni fiscali per quelle aziende o centri di ricerca che li assumessero (55,1%). La flessibilità viene considerata determinante dal 50,7% degli intervistati che propone venga consentita nelle aziende l’assunzione di personale nelle fasi di crescita e la riduzione di personale nei momenti di crisi. Anche il franchising può contribuire a ridurre l’emergenza occupazionale, e a questo scopo molti intervistati pensano sia utile favorire l’accesso al credito per gli operatori del franchising (45,5%). Infine un eventuale divieto di assunzione con contratto precario viene visto con favore solo dal 31,5% degli intervistati. “Emerge una chiara domanda di un governo che sappia intervenire sulla questione lavoro usando la leva fiscale e quella creditizia per favorire la crescita e dunque di una azione politica in grado di dirigere il corso dell’economia  – ha dichiarato Giovanni Bonani, co-fondatore di BeTheBoss e co-organizzatore della fiera Franchising Nord” – Il sondaggio è tanto più indicativo in quanto riporta l’opinione di persone che già guardano con interesse all’autoimprenditorialità come una soluzione, piuttosto che al tradizionale posto fisso”. E un contributo, marginale ma significativo, alla creazione di nuova occupazione può venire anche dal comparto del franchising che si prevede possa creare nel 2013 circa 5.000 nuovi posti di lavoro. Nonostante la crisi economica, il franchising può crescere ancora quest’anno, anche perché viene considerato come una prospettiva interessante sia dai franchisor, che possono più agevolmente espandere la propria rete di vendita, che dai franchisee (affiliati), che possono aprire un’attività commerciale con investimenti minimi e senza rischi eccessivi. Oggi in Italia sono operativi circa 54.000 affiliati con 186.000 addetti, per lo più nei comparti della ristorazione ed alimentazione, dell’abbigliamento e dell’oggettistica. - (PRIMAPRESS)