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Inflazione: i prezzi si raffreddano, ma le buste della spesa restano vuote

(PRIMAPRESS) - ROMA - I prezzi al consumo si raffreddano a marzo, ma le buste della spesa restano vuote. Anche quelle di Pasqua. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che i dati dell’Istat diffusi oggi non fanno che sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, un crollo della domanda interna ormai strutturale, che coinvolge non più solo il “superfluo” ma anche beni primari come gli alimentari. Le famiglie non comprano più: per affrontare le spese obbligate, dai carburanti alle utenze passando per mutui o affitti, oggi devono necessariamente “tagliare” sulla tavola -ricorda la Cia-. Nell’ultimo anno più della metà delle famiglie ha ridotto i volumi di spesa alimentare ed è addirittura raddoppiata (dal 6,7 al 12,3 per cento) la quota degli italiani che hanno dichiarato di non potersi più permettere di mangiare carne o pesce ogni due giorni. Un comportamento d’acquisto, dettato dalle difficoltà economiche e dalla crisi, che ora si riflette sulle previsioni di spesa per le tavole pasquali, con consumi stimati in calo del 7 per cento rispetto al 2012 e “tagli” netti non solo ai dolci simbolo della festa (uova di cioccolato e colombe -10 per cento), ma anche al tradizionale pesce del venerdì santo (-11 per cento) e all’agnello della domenica di Pasqua (-5 per cento). E’ chiaro quindi che in questa situazione il previsto nuovo aumento dell’Iva a luglio rischia di dare un colpo mortale al Paese -avverte la Cia- costando agli italiani quasi un miliardo in più soltanto per le spese alimentari. - (PRIMAPRESS)