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Tari: i Comuni la applicano in modo iniquo. Konsumer Italia scrive alle Istituzioni

  • di RED COM
  • in Economia
(PRIMAPRESS) - ROMA - La TARI, tassa sulla produzione dei rifiuti, lascia molte perplessità visto il modo iniquo con cui viene applicata dai diversi Comuni. Angelo Carcasole, Responsabile Nazionale del Settore Fisco di KONSUMER ITALIA, evidenzia come buona parte dei Comuni italiani abbiano contravvenuto alla normativa che detta le regole per la TARI (quella prevista dalla Legge di Stabilità 2014, parzialmente integrata dal D.L. n. 16 del 06/03/2014, convertito nella legge n. 68 del 02/05/2014). «Nei loro regolamenti – spiega Carcasole – molti Comuni prevedono che: - i soggetti passivi nelle seconde case siano anche soggetti diversi dai titolari del diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento, facendo sì che il soggetto tassabile sia non solo il proprietario ma il suo nucleo familiare e quindi gli eventuali occupanti; - la superficie tassabile sia quella indicata negli uffici catastali senza la riduzione all’80%; - i proprietari delle seconde case siano produttori di rifiuti contemporaneamente sia nel Comune di residenza (prima casa) sia nel Comune nel quale si detiene una seconda casa, applicando allo stesso soggetto la tariffa intera tanto della quota fissa quanto di quella variabile, come se fosse residente contemporaneamente in due Comuni e producesse i rifiuti contemporaneamente nei due Comuni». In merito al primo punto, Carcasole sottolinea che «nel caso di seconda casa, i Comuni avrebbero dovuto prevedere la soggettività passiva solamente ed esclusivamente in capo ai proprietari o locatari di alloggi per più di sei mesi nell’arco di un anno solare. Non è previsto che, nel caso di unico soggetto titolare proprietario, possa essere inserito necessariamente anche l’eventuale coniuge, applicando la tariffazione al nucleo familiare e non più al soggetto titolare del diritto di proprietà». Sulla superficie imponibile o tassabile, l’esperto di Konsumer rileva che «la maggior parte dei Comuni, pur essendo a conoscenza della misurazione catastale degli immobili (avvenuta in base alla normativa fissata dal DPR 23/03/1998 n. 138), tassano la superficie catastale al 100% anziché all’80%, in quanto ritenuta più conveniente di quella calpestabile». Infine, sull’ultimo punto, conclude: «È assurdo che si debbano pagare due quote tariffarie legate alla produzione di rifiuti contemporaneamente in due Comuni diversi, pur beneficiando di un solo servizio: i Comuni che ospitano i due immobili dovrebbero dividersi i periodi di tempo durante i quali il soggetto passivo ha potuto o può produrre i rifiuti. Inoltre, anche se che il comma 659 – della legge succitata − prevede una riduzione, i soggetti passivi delle seconde case,  non essendo titolari di espressione di voto in quel determinato Comune, vengono assoggettati alle massime tariffazioni come è successo anche per l’IMU». Data la rilevanza delle obiezioni sollevate, per chiedere chiarimenti in merito alla TARI, Konsumer Italia (nella persona di Angelo Carcasole) ha deciso di scrivere al: Presidente del Consiglio dei Ministri; Ministro dell’Economia e delle Finanze (e p.c. al Dipartimento Fiscalità Locale – Roma); Direttore dell’Agenzia delle Entrate; Ministro degli Interni (e p.c. al Dipartimento degli Enti Locali); all’Anci-Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
- (PRIMAPRESS)