Regionali: Storace, "nel Lazio si può vincere"
- di RED-CENTRALE
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(PRIMAPRESS) - ROMA - “Anche nel Lazio il centrodestra ha il dovere dell'unità. Esaurita la fase degli apparentamenti su scala nazionale - tutti avvenuti dopo incontri bilaterali... - e mentre si conclude la consegna delle liste per il Parlamento, per la regione - ovviamente vale anche per Lombardia e Molise - si apre la settimana che decide le alleanze. Sarebbe bizzarro se qualcuno si sottraesse ad una battaglia comune”. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e candidato alla presidenza della Regione Lazio, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia. “Giorgia Meloni ha detto recentemente - lo ha ripetuto anche ieri - che non e' stata soddisfatta dal metodo seguito dal Pdl quando e' stato comunicato il consenso del centrodestra alla mia candidatura per la presidenza del Lazio. Non c'è dubbio che si sarebbe potuto usarle maggior rispetto per forma e sostanza. Questo non significa che possa esserci una sproporzione nella reazione. Pochi la comprenderebbero, ne sarebbero contenti solo i nostri avversari. Per quello che mi riguarda ho evitato forzature. Ho atteso che Pdl e Lega si accordassero sul nome di Maroni - nemmeno un tweet - e poi ho sollecitato Berlusconi, visto il no alle primarie, a procedere con sondaggi nel Lazio. Dai numeri, il verdetto. Nel frattempo – continua Storace - c'è lo spettacolo di un candidato presidente, Nicola Zingaretti, che colleziona gaffe e perde pezzi. Prima la candidatura grillina, poi quella centrista con la Bongiorno sostenuta da Fini (praticamente rimasto solo), subito dopo un giornalista di razza come Ruotolo per lo schieramento di Ingroia e adesso si e' messo pure a litigare furiosamente con i radicali di Pannella. C'è lo spazio politico per una vittoria che sarebbe imperdonabile rinunciare ad acciuffare. Nessuno si sottragga a questa battaglia. Il centrodestra sta costruendo una coalizione ampia attorno ad un'unica candidatura, la mia. L'entusiasmo si tocca con mano. Tanta gente vuole materiale, i candidati avvertono un clima di maggiore ottimismo. Alla nostra destra, tre liste e tre candidature senza coalizione. Non ne serve una quarta. Qui ci sarà protagonismo, rispetto, valori comuni. E soprattutto una prospettiva per il domani – conclude Storace - che sarà anzitutto nelle mani dei più giovani”. - (PRIMAPRESS)