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F35: Scanu (PD) il dimezzamento del buon senso

(PRIMAPRESS) - ROMA - Approvata oggi alla Camera, la richiesta del Pd al governo per un riesame del programma relativo ai caccia F35 puntando al dimezzamento dei budget finanziari previsti per gli acquisti dei velivoli. La mozione, il cui primo firmatario è Gian Piero Scanu, capogruppo in Commissione Difesa ha incassato 275 voti favorevoli e 45 contrari con 152 astenuti con l'obiettivo anche "di massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici". L'assemblea ha approvato anche le altre mozioni della maggioranza, bocciate invece quelle del Movimento 5 stelle che chiedeva la totale cancellazione della commessa dei caccia americani F35 di Lockheed Martin, programma al quale partecipa anche Finmeccanica, e quella della Lega Nord che chiedeva l'eventuale sostituzione della commessa degli F35 con altri caccia meno evoluti F22. L'Italia ha destinato circa 12 miliardi di euro al programma pluriennale F35, i caccia di ultima generazione della Lockheed Martin. Il numero di F35 che l'Italia dovrebbe acquistare è già sceso da 131 a 90, di cui 75 per l'Aeronautica e 15 per la Marina. I velivoli americani sono destinati a sostituire circa 160 caccia che nel giro di qualche anno resteranno a terra perché obsoleti. La partecipazione italiana all'F35 per ora prevede solo l'assemblaggio di parti del caccia mentre Finmeccanica vorrebbe partecipare anche alla produzione di parti elettroniche con la sua controllata Selex Es. "L'approvazione della mozione in Aula - ha detto Scanu - è semplicemente il prevalere del buon senso in una situazione che vede il nostro Paese impegnato a rimettere a posto i conti. Qui non si discute del programma e degli obiettivi strategici dei piani di difesa ma semplicemente di non indebitare ancora di più il nostro Paese ipotecando anche le future generazioni. Non ce lo possiamo permettere ma questo non significa che faremo mancare il nostro appoggio alla politica estera".
Di contro le mozioni hanno visto le reazioni di Ferdinando Adornato (UdC): "Oggi rompere in quest’Aula, il nostro impegno strategico con gli Usa - ha tuonato nella dichiarazione di voto - non per non rivederlo, come il Governo ha promesso, ma proprio per romperlo, credo che sarebbe una notizia che il Parlamento italiano non può assolutamente dare oggi al mondo ed all’Europa». «C’è la fondamentale questione politica - ha spiegato. Immaginiamo - e questo è uno dei motivi per cui consideriamo intempestiva la discussione di oggi - che oggi, nel pieno di una guerra che l’Isis ha dichiarato all’Occidente e alla quale l’Occidente e anche i Paesi arabi stanno cercando di rispondere, mentre la nostra Federica Mogherini ha da poco assunto un alto incarico europeo per la politica estera, il Parlamento italiano dia al mondo la notizia che rompe il suo impegno strategico con gli Stati Uniti. Al di là della questione degli F35 e delle opinioni di ciascuno, questa non apparirebbe certamente una posizione politica di un Parlamento responsabile». - (PRIMAPRESS)