ATTENTATO BRINDISI: BEPPE GRILLO "CUI PRODEST?"
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- in Puglia
(PRIMAPRESS) - ROMA - "Cui prodest questo attentato? Alla criminalita' brindisina, il cui territorio sara' controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana, che si vendica cosi' della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?". Beppe Grillo non avanza risposte ma si trincera dietro interrogativi per tentare una prima lettura dell'attentato di Brinidisi. Dubbi che richiamano altri periodi della storia nazionale, cui Grillo si richiama apertamente: "Coincidenze? Io ho smesso di crederci da tempo, da quando ho visto da bambino per la prima volta Andreotti in televisione", dice a proposito del legame tra il nome della scuola e il passaggio della carovana della legalita'. Non solo: "Ancora una volta non siamo stati in grado di proteggere i nostri ragazzi. Gli italiani lo pensano e io lo dico: da tempo ci si aspettava una bomba come questa, era nell'aria elettrica come prima di un temporale". "Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli", dice sempre da suo blog Grillo che passa all'esame delle varie piste. "La prima pista e' quella della criminalita' organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l'hanno collocata e i mandanti. Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l'esplosione fosse avvenuta pochi minuti piu' tardi con l'arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti". "Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D'Amelio. Gli Spatuzza sono in galera - accusa - ma chi li ordino' e' ancora a piede libero". "Questa bomba - rileva - ricorre in un periodo storico molto simile a quello del '92/'93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento". Grillo chiude la sua riflessione con l'auspicio che "Brindisi, che segue l'attentato a Adinolfi a Genova, non sia l'inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi". - (PRIMAPRESS)