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Industria italiana Autobus (ex Irisbus): un altro passo verso la soluzione positiva della vertenza

(PRIMAPRESS) - ROMA - Questa mattina presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto un incontro sulla lunga e difficile vertenza dello stabilimento ex Iribus della valle Ufita alla presenza anche del Ministro e vicepremier Luigi Di Maio. Al tavolo è stato ufficializzato l'ingresso di Invitalia che è pronta ad intervenire nel capitale di Industria italiana Autobus, con l’intervento di un nuovo investitore privato. Questa operazione serve a garantire la liquidità necessaria a far ripartire la produzione negli stabilimenti del gruppo sia di Bologna che di  Avellino. «Un momento importante – sottolinea Antonio Accurso segretario generale Uilm Campania - che rappresenta la svolta da noi richiesta per garantire le produzioni italiane, fino ad oggi svantaggiate rispetto a quelle della Turchia. Vigileremo affinché vengano rispettati i tempi e gli impegni presentati al tavolo. I lavoratori aspettano da troppo tempo» «L'auspicio – ha invece commentato il segretario generale della Uilm di Avellino Getano Altieri – è che nelle prossime settimane si dia concretezza ai propositi del Governo, già troppe volte siamo tornati da Roma con tante speranze poi non realizzate. Speriamo sia la volta buona». Soddisfatta la Regione Campania presente al tavolo. Come già al primo confronto con le regioni , l'assessore Palmeri ha ribadito l' imperante preoccupazione per la fine degli ammortizzatori per moltissimi ex lavoratori campani. «Ho chiesto al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico - ha detto l'assessore regionale al lavoro Sonia Palmeri -  una inevitabile rivisitazione degli strumenti di politiche passive (con fondi nazionali) nonché la proroga degli esistenti, ho chiesto inoltre la presenza di Invitalia ai tavoli di crisi, quale supporto tecnico del Governo. Le politiche del lavoro vanno collegate strettamente alle politiche industriali per immaginare soluzioni assolutamente alternative ai licenziamenti, ancor di più sulle aree di crisi regionali ( complesse e non complesse) va posta la massima attenzione affinché diventino motore di sviluppo per i territori e le migliaia di ex lavoratori che, attraverso un adeguato piano di riqualificazione , possono fornire ai nuovi insediamenti industriali, esperienza e forte motivazione per riconquistare un futuro troppe volte negato». - (PRIMAPRESS)