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La Cina vieta il consumo alimentare di cani e gatti. Una rivoluzione storica

  • di Paolo Silvestrelli
  • in Mondo
La Cina vieta il consumo alimentare di cani e gatti. Una rivoluzione storica
(PRIMAPRESS) - CINA - La pandemia di coronavirus ha messo fino ad una cultura millenaria del consumo di cibo di animali selvatici ma anche di cani e gatti. Questi animali escono, per la prima volta, dall'elenco ufficiale delle specie che possono essere macellate. Gli esperti ritengono che il coronavirus sia stato trasmesso da pipistrelli o dal pangolino e da questi all'uomo nel mercato di Wuhan. Sebbene la carne di cane continui a essere considerata una prelibatezza, il suo consumo nel Paese è diventato sempre più impopolare.
Il testo, diffuso dal ministero dell'Agricoltura e degli Affari rurali, è nella sua fase di "consultazione aperta" al pubblico per suggerimenti, ma rappresenta comunque una svolta maturata sull'onda della pandemia del Covid-19.
La nuova lista chiarisce anche che il termine "bestiame" si riferisce agli animali che "sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo" per ottenere prodotti come carne, uova e pelliccia oppure per fini medicinali e militari. "Per quanto riguarda i cani, insieme al progresso della civiltà umana, alla preoccupazione pubblica e all'amore per la protezione degli animali, sono stati specializzati per diventare animali da compagnia e a livello internazionale non sono considerati bestiame e non saranno regolati come tali in Cina", si legge nel testo. - (PRIMAPRESS)