STORACE (LA DESTRA) “PRONTI ALLA SFIDA PER IL LAZIOâ€
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(PRIMAPRESS) - ROMA - “Sono pronto alla sfida. L'evento che stamane si svolgerà a Roma al teatro Olimpico, a partire dalle 10,30 non lascerà senza risposta la domanda sulla candidatura alla presidenza del Lazio. Nelle poche settimane trascorse dall'indizione delle elezioni, in tanti mi hanno chiesto di riprovarci; gli stessi sondaggi sono assolutamente lusinghieri; e' una partita difficile ma non impossibile. Penso di dover pronunciare oggi la mia disponibilità di fronte ai romani che affolleranno la nostra manifestazione odierna. A Roma ritroveremo la destra che non si e' arresa neppure nei cinque anni di esilio parlamentareâ€. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale del partito, sul sito de La Destra e su Il Giornale d’Italia. “In questi cinque anni, dal 2007, quando fondammo la nostra destra con un pugno di persone coraggiose, non ci siamo arresi per la lontananza da Montecitorio e Palazzo Madama. Ora, siamo di nuovo qui con la proposta di guidare la buona battaglia, per l'Italia e per il nostro territorio. E la sinistra si e' subito scatenata, dicono da anni anche loro sempre le stesse cose, soffrono di torcicollo con la testa rivolta al passato remoto. Straparlano di un'amministrazione arrivata nel 2000 e dimenticano i guai provocati dal loro affascinante presidente in auto blu a via Gradoli. Ma in questa campagna elettorale, quella per l'Italia e per il Lazio non bisognerà parlare solo del passato: litigare sulle scelte di ieri e dell'altro ieri allontana il diritto al futuro. E' invece il domani che vogliamo scovare – continua Storace - scoprire, sognare. Perché non si respira più in un Paese a cui si chiedono solo tasse ai cittadini, togliendo loro i servizi che finanziano. E' un Paese che perde civiltà quello che incarcera un giornalista per l'articolo scritto da un altro. E' un Paese sempre più povero quello che si fa strangolare per mille miliardi di debiti - altro che dieci... - dalle banche straniere che pretendono cambi di governo e riforme impopolari per rimpossessarsi di denaro dalle famiglie italiane quando lo pretendono loro. E' un Paese cieco quello che si sciacqua la bocca di integrazione straniera in Italia e dimentica la fila che alla Caritas fanno le famiglie italiane. E' un paese alla rovescia quello che punta a dare il diritto ad avere figli a persone dello stesso sesso, come se la libertà di amare chi si crede debba corrispondere alla cancellazione del diritto naturale. E' un paese deriso nel mondo quando non riesce da mesi a riportare in Patria due soldati reclusi in India. In campagna elettorale il nostro sarà un richiamo costante al valore della dignità nazionale, al dovere di far rialzare la testa al nostro popolo- prosegue Storace - a rifiutare la rassegnazione al peggio dopo un triste anno di governo dei tecnici tassassini di Mario Monti. E' questo il momento, il nostro momento. Siamo orgogliosi di aver servito milioni di uomini e donne del Lazio per cinque anni. Non coltivammo vizi privati, non ci arricchimmo, fummo tolti di mezzo solo da una manovra politico-giudiziaria che esplose a un paio di settimane dal voto di fine mandato: sette anni dopo quello "scandalo" divenne un "fatto che non sussiste". Torniamo per ridare lavoro, autorevolezza, futuro ad una popolazione che deve tornare a identificarsi con la voglia di lottare di chi la governa. Il privilegio e' abito mentale che non ci appartiene: lo testimonia la nostra scelta di vita, anche fuori dal Parlamento per non aver ceduto al compromesso. Nel 2000 vincemmo una partita che tutti davano per persa. Oggi siamo di nuovo pronti alla sfida come allora. Nel 2000 sfrattammo D’Alema, ora tocca a Monti. Allora governava D'Alema con chi aveva perso le elezioni, ora finisce di governare chi alle elezioni non ha nemmeno mai partecipato. Il meglio deve tornare- conclude Storace - Lo riporteremo noiâ€. - (PRIMAPRESS)