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Caravaggio in cucina: per 3 giorni a Milano la mostra di Renato Marcialis

(PRIMAPRESS) - Sono trascorsi 8 anni da quando, nel 2008, Renato Marcialis presentava per la prima volta “Caravaggio in Cucina”, progetto fotografico in continua evoluzione nel quale, grazie alla tecnica del “light painting”, l’artista disegna con luce caravaggesca i volumi di alimenti, frutta ed ortaggi, dando vita ad immagini pittoriche dove, grazie alle sapienti pennellate di luce, le forme assumono un aspetto morbido e tridimensionale e, come nei quadri di Caravaggio, improvvisamente escono dal buio della scena, rimanendo i veri e soli protagonisti. Le opere di Renato Marcialis hanno fatto il giro del mondo e percorso tutta l’Italia in oltre 30 mostre.

Dal 20 al 22 maggio 2016, in occasione dei 60 anni dell’Autore, “Caravaggio in Cucina” torna a mostrarsi al pubblico attraverso un’esposizione unica di 60 foto presentate presso lo Studio Renato Marcialis (via Giacomo Watt 10, Milano), luogo in cui il progetto ha preso forma e dove il pubblico sarà accolto nelle ambientazioni fatte di oggetti ricercati e di antiquariato della gastronomia italiana, luci, atmosfere e colori che hanno fatto da culla a queste opere più che da mera cornice.

Autore di scatti affascinanti e originali e con quarant’anni di esperienza nella fotografia enogastronomica, Marcialis ha collaborato alla realizzazione di circa cento libri, ricettari e cataloghi. Dalle sue sperimentazioni sulla luce è nato il progetto “Caravaggio in Cucina”, una collezione in continua evoluzione di nature morte dove il soggetto è illuminato con una fonte di luce assai potente ma concentrata, delle vere e proprie pennellate di luce, che fanno emergere dal buio le forme ottenendo degli effetti fuori da qualsiasi schema e senza l'ausilio della "magia" di Photoshop. Le immagini così realizzate vengono quindi stampate su tela fine art Epson e collocate su un telaio di legno. Sulle immagini viene applicata una vernice di protezione, lasciando visibili delle pennellate che ingannano piacevolmente chi le guarda per la loro sorprendente somiglianza con i dipinti a olio.  - (PRIMAPRESS)