Il Coming Out Day, una ricorrenza internazionale
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(PRIMAPRESS) - Ogni 11 ottobre si celebra la giornata del Coming Out Day: una ricorrenza internazionale per dare voce ai diritti della comunità Lgbti.
Il primo Coming Out Day si svolse l'11 ottobre del 1988 negli USA nella sede della National Advocates Hollywood in California, su idea dello psicologo Robert Eichberg e dell'attivista Jean O'Leary: quella data di ottobre fu decisa per ricordare il primo anniversario della marcia nazionale su Washington organizzata, l'11 ottobre dell'anno precedente, per il riconoscimento dei diritti a tutte le persone Lgbti.
Oggigiorno il Coming Out Day è celebrato, oltre che negli USA, in molti Paesi d'Europa ed anche in Australia e Nuova Zelanda. In Italia la ricorrenza ha assunto anno dopo anno un significato molto forte e sentito anche dalle giovani generazioni.
“Il Coming Out day è una ricorrenza storica nata nel lontano 1988, che assume un valore sempre più importante in tutto il mondo, specie alla luce delle nuove battaglie che ci attendono contro le discriminazioni – afferma il presidente Marco Canale dell'Associazione Nazionale ANDDOS Contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale - oggi il Coming Out non è più solamente il gesto coraggioso del rivelarsi improvvisamente scagliandosi contro un sistema di convenzioni ostile, ma è anche e sopratutto il difficile percorso di graduale accettazione di sé che migliaia di persone, tra cui moltissimi nostri soci e socie, compiono nel silenzio, trovando a piccoli passi la forza di dichiararsi a chi gli sta attorno e conquistare la propria libertà. In molte parti del mondo le persone LGBTI sono ancora perseguitate ed è purtroppo difficile se non impossibile qualsiasi tipo di coming out, anche quello degli attivisti più coraggiosi. E’ per questo motivo che, nell’epoca della comunicazione globale e dei social network, un Paese come il nostro deve avere un ruolo trainante sul tema della visibilità, contrastando alla radice tutti quei pregiudizi che ostacolano la serena accettazione della propria identità e accompagnando tutte le tipologie di percorsi in qualsiasi contesto e background culturale verso una piena consapevolezza di sé e del fatto che l’omosessualità è una variabile naturale del comportamento umano. A questo proposito, Anddos è lieta di poter festeggiare, proprio in questa giornata così importante, l’affiliazione dell’associazione Polis Aperta, realtà di appartenenti LGBTI alle forze dell’ordine, annunciata all’incontro a Milano “Forze di Polizia contro omofobia e transfobia”. Si tratta di una presenza fondamentale nel nostro territorio che può dare un aiuto decisivo nella diffusione della visibilità in contesti sociali prima più difficili da raggiungere. Siamo convinti, infatti, l’azione congiunta con Polis Aperta favorirà una cultura della denuncia e dell’omofobia, diffondendo le informazioni essenziali per le figure professionali interessate e contribuendo a sfatare quel pesantissimo luogo comune secondo il quale nelle forze dell’ordine non c’è posto per l’omosessualità. C’è ancora molto da fare, in Italia e nel mondo, contro le discriminazioni, un percorso che presenta sfide nuove sempre più complesse, che spesso non sostituiscono ma anzi si aggiungono a quelle del passato. Grazie a questa collaborazione, tuttavia, siamo tutti più forti e abbiamo nuovi strumenti per realizzare i nostri obiettivi”. - (PRIMAPRESS)
Il primo Coming Out Day si svolse l'11 ottobre del 1988 negli USA nella sede della National Advocates Hollywood in California, su idea dello psicologo Robert Eichberg e dell'attivista Jean O'Leary: quella data di ottobre fu decisa per ricordare il primo anniversario della marcia nazionale su Washington organizzata, l'11 ottobre dell'anno precedente, per il riconoscimento dei diritti a tutte le persone Lgbti.
Oggigiorno il Coming Out Day è celebrato, oltre che negli USA, in molti Paesi d'Europa ed anche in Australia e Nuova Zelanda. In Italia la ricorrenza ha assunto anno dopo anno un significato molto forte e sentito anche dalle giovani generazioni.
“Il Coming Out day è una ricorrenza storica nata nel lontano 1988, che assume un valore sempre più importante in tutto il mondo, specie alla luce delle nuove battaglie che ci attendono contro le discriminazioni – afferma il presidente Marco Canale dell'Associazione Nazionale ANDDOS Contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale - oggi il Coming Out non è più solamente il gesto coraggioso del rivelarsi improvvisamente scagliandosi contro un sistema di convenzioni ostile, ma è anche e sopratutto il difficile percorso di graduale accettazione di sé che migliaia di persone, tra cui moltissimi nostri soci e socie, compiono nel silenzio, trovando a piccoli passi la forza di dichiararsi a chi gli sta attorno e conquistare la propria libertà. In molte parti del mondo le persone LGBTI sono ancora perseguitate ed è purtroppo difficile se non impossibile qualsiasi tipo di coming out, anche quello degli attivisti più coraggiosi. E’ per questo motivo che, nell’epoca della comunicazione globale e dei social network, un Paese come il nostro deve avere un ruolo trainante sul tema della visibilità, contrastando alla radice tutti quei pregiudizi che ostacolano la serena accettazione della propria identità e accompagnando tutte le tipologie di percorsi in qualsiasi contesto e background culturale verso una piena consapevolezza di sé e del fatto che l’omosessualità è una variabile naturale del comportamento umano. A questo proposito, Anddos è lieta di poter festeggiare, proprio in questa giornata così importante, l’affiliazione dell’associazione Polis Aperta, realtà di appartenenti LGBTI alle forze dell’ordine, annunciata all’incontro a Milano “Forze di Polizia contro omofobia e transfobia”. Si tratta di una presenza fondamentale nel nostro territorio che può dare un aiuto decisivo nella diffusione della visibilità in contesti sociali prima più difficili da raggiungere. Siamo convinti, infatti, l’azione congiunta con Polis Aperta favorirà una cultura della denuncia e dell’omofobia, diffondendo le informazioni essenziali per le figure professionali interessate e contribuendo a sfatare quel pesantissimo luogo comune secondo il quale nelle forze dell’ordine non c’è posto per l’omosessualità. C’è ancora molto da fare, in Italia e nel mondo, contro le discriminazioni, un percorso che presenta sfide nuove sempre più complesse, che spesso non sostituiscono ma anzi si aggiungono a quelle del passato. Grazie a questa collaborazione, tuttavia, siamo tutti più forti e abbiamo nuovi strumenti per realizzare i nostri obiettivi”. - (PRIMAPRESS)