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Gioacchino da Fiore rivive grazie al Lions Club "Catanzaro Mediterraneo"

(PRIMAPRESS) - Umile abate, fine teologo e profeta della modernità: è alla caleidoscopica figura di Gioacchino da Fiore, parzialmente misconosciuta in patria ma apprezzatissima all’estero, che il Lions Club “Catanzaro Mediterraneo” ha scelto di dedicare un interessantissimo pomeriggio di studio ed approfondimento presso l’Auditorium “Sancti Petri” dell’Arcivescovado. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente del sodalizio lionistico Alfredo Cosentini, ha avuto luogo lo scorso weekend e ha potuto contare sul contributo di relatori d’eccezione come S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo della diocesi Catanzaro-Squillace e Salvatore Oliverio, presidente del Centro Internazionale degli Studi Gioachimiti. Brillantemente moderati da Aldo Costa, Direttore Generale di Fondazione Politeama,  Alberto Scerbo, docente di Filosofia del Diritto, e Massimo Iiritano, docente di Filosofia hanno svolto interessanti relazioni; ha concluso Giuseppe Iannello, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro in qualità di past president Lions. 
 
Il “monaco errante”, da molti considerato sconfitto ma capace al giorno d’oggi di ispirare nientemeno che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è rivissuto per un pomeriggio a Catanzaro. Per il presidente del Club si è trattato di «una manifestazione di altissimo spessore culturale, caratterizzata da interventi di notevole valore e da una partecipazione straordinaria. La figura di Gioacchino da Fiore pervade il mondo moderno – ha proseguito Cosentini - il suo pensiero, le sue profezie, le sue intuizioni servono ancora oggi da guida per il progresso umano ed ideologico della nostra società». A fargli da eco ci ha pensato Aldo Costa, incoming president del Club secondo il quale «si è trattato di un momento di confronto e di riflessione sull'attualità del pensiero gioacchiniano che ha permesso di spaziare dalle radici della modernità all’iniziativa di rinnovamento della chiesa oggi nuovamente intrapresa da Papa Francesco. L’attuale pontefice – ha sottolineato Costa - sarebbe molto piaciuto all’abate calabrese ed è anche per questo interessante aspetto di attualità che abbiamo voluto recuperare e riscoprire il suo pensiero seminando spunti preziosi per il futuro».  
 
Estremamente interessanti ed appassionati i contributi offerti dai relatori. Per l’Arcivescovo Mons. Bertolone «Gioacchino da Fiore è stato davvero l’uomo del futuro, un pensatore capace di proiettare l’umanità in un domani migliore fatto di pace e serenità. I lavori di questo convegno hanno dato la possibilità di sviscerare la sua importanza sottolineando come i tanti travisamenti della dottrina abbiano inevitabilmente arrecato danno alla genuinità e alla profondità del suo pensiero». Concorde anche Salvatore Oliverio: «In un momento di angoscia escatologica, in cui tutti aspettavano la fine del mondo, Gioacchino ha saputo aprire le porte della storia introducendo quella spinta proiettiva che si traduce in speranza. Il suo dinamismo può essere considerato la prima manifestazione della modernità: egli è penetrato in tutti i processi formativi dell'Occidente e come tale va recuperato».  
 
Della necessità di riscoprire il pensiero gioacchiniano ha parlato anche Alberto Scerbo: «Gioacchino da Fiore è una figura di grandissimo livello culturale, un grande teologo e comunicatore che chi ama questo territorio dovrebbe riscoprire. Nel suo pensiero, infatti, si trovano preziosi suggerimenti per orientarsi nella vita attuale». Dello stesso tenore l’intervento di Massimo Iiritano, autore di un volume dedicato al monaco calabrese: «A Gioacchino si deve il passaggio dalla filosofia della storia medievale a quella della storia moderna e appuntamenti come questo, magari anche con la partecipazione delle scuole, consentirebbero una riscoperta del suo pensiero».  
 
Durante l’incontro è stato proiettato anche il trailer di “In cammino con Gioacchino”, documentario storico firmato dal direttore della Cineteca della Calabria, Eugenio Attanasio. - (PRIMAPRESS)