Il trattamento delle lesioni cavitarie in home care
- di RED
- in Consumatori
(PRIMAPRESS) - MILANO - In presenza di lesione cavitaria, è importante intervenire nel modo migliore, anche in home care. La gestione di una lesione cavitaria non può essere sottovalutata in alcun modo, in particolare a causa dell’essudato prodotto. Diventa così essenziale valutare le diverse medicazioni innovative, come in fibra gelificante.
Come gestire le lesioni cavitarie in home care
Le lesioni cavitarie si presentano come ferite profonde, che solitamente si verificano dopo un trauma, un’ulcera cronica o deiscenza chirurgica. Dal momento in cui interessano il piano muscolare, fasciale, sottocutaneo e tendineo, è imperativo trattarle con una medicazione attenta e innovativa.
A causa dell’essudato, possono verificarsi delle infezioni o macerazioni. È uno dei principali timori espressi dai professionisti che seguono i pazienti in home care: la disponibilità di trattamenti sempre più precisi può ridurre, in effetti, i tempi di guarigione.
Spesso, le lesioni cavitarie vengono considerate complesse, in quanto possono essere maleodoranti, con presenza di tessuto necrotico colliquato. L’approccio e il raggiungimento alla guarigione sono determinanti per garantire il benessere del paziente.
È importante sottolineare, a questo punto, che l’uso di terapie antibiotiche locali spesso può favorire una maggiore resistenza batterica.
Spesso, a intervenire sono i professionisti, infermieri esperti che possono gestire al meglio la lesione prevenendo o contenendo eventuali complicanze a lungo termine.
Conoscere i rischi per curare meglio
Per il personale medico quanto per le persone che vivono con la persona affetta da lesioni cavitarie, si rivela essenziale conoscere i rischi per essere di supporto.
Oltre alla scelta della medicazione, che va considerata in base al soggetto e allo stato avanzato della lesione, è determinante prevenire lo sviluppo di ulteriori colonie microbiche, mantenendo l’ambiente umido.
Valutare opzioni più avanzate, magari assorbenti e antimicrobiche, è la soluzione più indicata per accelerare i tempi di guarigione e favorire una migliore qualità della vita.
Cosa sono le medicazioni cavitarie
Sono conosciute con il termine di “medicazioni per cavità”, e indicano un trattamento specifico per tutte le lesioni cavitarie. Per cosa si caratterizzano le medicazioni cavitarie?
Prima di tutto sono pensate specificatamente per adattarsi alle dimensioni e alla forma della lesione, in modo tale da garantire una maggiore aderenza e copertura.
Bisogna, poi, considerare lo stato di salute del paziente, prima di operare la medicazione. Per esempio, potrebbe rendersi necessaria l’eliminazione del tessuto necrotico dalla lesione.
In tal caso, però, è fondamentale l’intervento chirurgico, oltre al trasporto della persona in ambulanza verso una struttura medica ospedaliera, in quanto eseguire la manovra a casa potrebbe essere rischioso per le condizioni igieniche.
Medicazione in fibra gelificante
Dal momento in cui l’obiettivo della medicazione è di favorire e velocizzare la chiusura della lesione cavitaria, è indispensabile controllare la ferita stessa, mantenendola pulita con costanza.
Si possono valutare pertanto le medicazioni come Exufiber, prodotte da Mölnlycke, realizzate in fibra gelificante: un prodotto di ultima generazione, che permette di ottimizzare la guarigione e drenare l’essudato, con una migliore pulizia della ferita.
Naturalmente, la medicazione va cambiata al momento opportuno, ma Exufiber può essere sostituita anche dopo 7 giorni. È però importante considerare caso per caso e muoversi di conseguenza. Exufiber può essere usato per molteplici ferite, tra cui le lesioni cavitarie. - (PRIMAPRESS)
Come gestire le lesioni cavitarie in home care
Le lesioni cavitarie si presentano come ferite profonde, che solitamente si verificano dopo un trauma, un’ulcera cronica o deiscenza chirurgica. Dal momento in cui interessano il piano muscolare, fasciale, sottocutaneo e tendineo, è imperativo trattarle con una medicazione attenta e innovativa.
A causa dell’essudato, possono verificarsi delle infezioni o macerazioni. È uno dei principali timori espressi dai professionisti che seguono i pazienti in home care: la disponibilità di trattamenti sempre più precisi può ridurre, in effetti, i tempi di guarigione.
Spesso, le lesioni cavitarie vengono considerate complesse, in quanto possono essere maleodoranti, con presenza di tessuto necrotico colliquato. L’approccio e il raggiungimento alla guarigione sono determinanti per garantire il benessere del paziente.
È importante sottolineare, a questo punto, che l’uso di terapie antibiotiche locali spesso può favorire una maggiore resistenza batterica.
Spesso, a intervenire sono i professionisti, infermieri esperti che possono gestire al meglio la lesione prevenendo o contenendo eventuali complicanze a lungo termine.
Conoscere i rischi per curare meglio
Per il personale medico quanto per le persone che vivono con la persona affetta da lesioni cavitarie, si rivela essenziale conoscere i rischi per essere di supporto.
Oltre alla scelta della medicazione, che va considerata in base al soggetto e allo stato avanzato della lesione, è determinante prevenire lo sviluppo di ulteriori colonie microbiche, mantenendo l’ambiente umido.
Valutare opzioni più avanzate, magari assorbenti e antimicrobiche, è la soluzione più indicata per accelerare i tempi di guarigione e favorire una migliore qualità della vita.
Cosa sono le medicazioni cavitarie
Sono conosciute con il termine di “medicazioni per cavità”, e indicano un trattamento specifico per tutte le lesioni cavitarie. Per cosa si caratterizzano le medicazioni cavitarie?
Prima di tutto sono pensate specificatamente per adattarsi alle dimensioni e alla forma della lesione, in modo tale da garantire una maggiore aderenza e copertura.
Bisogna, poi, considerare lo stato di salute del paziente, prima di operare la medicazione. Per esempio, potrebbe rendersi necessaria l’eliminazione del tessuto necrotico dalla lesione.
In tal caso, però, è fondamentale l’intervento chirurgico, oltre al trasporto della persona in ambulanza verso una struttura medica ospedaliera, in quanto eseguire la manovra a casa potrebbe essere rischioso per le condizioni igieniche.
Medicazione in fibra gelificante
Dal momento in cui l’obiettivo della medicazione è di favorire e velocizzare la chiusura della lesione cavitaria, è indispensabile controllare la ferita stessa, mantenendola pulita con costanza.
Si possono valutare pertanto le medicazioni come Exufiber, prodotte da Mölnlycke, realizzate in fibra gelificante: un prodotto di ultima generazione, che permette di ottimizzare la guarigione e drenare l’essudato, con una migliore pulizia della ferita.
Naturalmente, la medicazione va cambiata al momento opportuno, ma Exufiber può essere sostituita anche dopo 7 giorni. È però importante considerare caso per caso e muoversi di conseguenza. Exufiber può essere usato per molteplici ferite, tra cui le lesioni cavitarie. - (PRIMAPRESS)