«Curare l’obesità»: l’appello del nutrizionista Gianluigi Gaspa
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(PRIMAPRESS) - Dal 1 al 15 luglio si svolgerà l’iniziativa “Sport&Salute” presso l’Arena di Piazzale Prampolini di Latina promossa dal Centro Medico Nascosa in occasione del torneo di basket Tosarello, Trofeo Cuomo: interverrà il dottor Gianluigi Gaspa, nutrizionista presso la Facoltà di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana del Campus Bio-Medico di Roma.
Dottore, ci spieghi l’importanza di questa iniziativa per una sana alimentazione
«In Italia l’obesità rappresenta un problema sanitario di crescente e pressante gravità. La percentuale di soggetti in sovrappeso è di circa il 35%, con una prevalenza del sesso maschile, mentre la percentuale di soggetti francamente obesi è di circa il 10%, con una piccola prevalenza per il sesso femminile. Abbiamo, di fronte a questa grave e preoccupante emergenza, due assolute priorità: la prevenzione, con la diffusione di nuove abitudini alimentari e maggiore attività fisica, e la terapia chirurgica, che rappresenta l’unica forma di trattamento che consenta la guarigione duratura in un elevatissimo numero di casi degli obesi gravi e dei superobesi.Attualmente, in Italia, sono circa 2,5 milioni i pazienti che potrebbero giovarsi del notevole e duraturo calo ponderale indotto dalla chirurgia, con un notevole miglioramento della qualità della vita e anche con una notevole riduzione dei costi diretti per la Sanità»
Con l’Associazione Tendi La Mano-AIPOM avete condotto uno studio sulla popolazione studentesca di Latina sulle patologie tiroidee e sulle abitudini alimentari di circa 400 ragazzi dei licei classico Dante Alighieri e scientifico G.B Grassi di Latina. Che cosa è emerso?
«Lo studio è stato ideato dal nostro presidente endocrinologo dottor Roberto Cesareo. Dall’analisi dei dati è emerso che, tra i ragazzi, la patologia nodulare tiroidea fortunatamente ha una bassa prevalenza e, nella quasi totalità dei casi, i noduli quando sono stati rilevati non avevano caratteri di sospetto. La patologia nodulare era presente solo nell’8.4% dei ragazzi esaminati di gran lunga inferiore alla media generale dell’età adulta dove la prevalenza è del 32%.
In merito invece alla condizione fisica, è emerso che i ragazzi, tutti sottoposti ad esame impedenziometrico, sono risultati essere in sovrappeso ed obesi circa il 18.5%, dato di gran lunga inferiore alla media nazionale. Dal punto di vista della frequenza dell’attività fisica si evince che il 28,5% e 12.9% rispettivamente della popolazione femminile e maschile non svolge alcun tipo di attività fisica e questo è un dato che andrebbe sicuramente migliorato. Inoltre, in seguito ad un apposito ed anonimo questionario compilato dai ragazzi in merito alle abitudini alimentari ed agli stili di vita si è potuto rilevare un tasso di fumatori del 35.26% e del 19% (con una media di 6 sigarette/die) rispettivamente della popolazione femminile e maschile. Riguardo il consumo di bevande alcoliche, che a questa età dovrebbe essere sconsigliato, si è potuto constatare che esso è presente nel 50% dei ragazzi con una frequenza di 1-2 volte a settimana. Infine, in merito alle abitudini alimentari, il 34% eccede con il consumo di affettati e carne rossa rispetto alle indicazioni delle linee guida; il 50% dei ragazzi consuma meno di 2-3 porzioni a settimana di legumi e pesce fresco; ben il 70% circa non assume almeno 5 porzioni al giorno tra frutta fresca e verdura di stagione. Quindi esame superato in merito al tasso di obesità, ma da rivedere, invece, il consumo dell’alcol, del fumo e la qualità delle abitudini alimentari». - (PRIMAPRESS)
Dottore, ci spieghi l’importanza di questa iniziativa per una sana alimentazione
«In Italia l’obesità rappresenta un problema sanitario di crescente e pressante gravità. La percentuale di soggetti in sovrappeso è di circa il 35%, con una prevalenza del sesso maschile, mentre la percentuale di soggetti francamente obesi è di circa il 10%, con una piccola prevalenza per il sesso femminile. Abbiamo, di fronte a questa grave e preoccupante emergenza, due assolute priorità: la prevenzione, con la diffusione di nuove abitudini alimentari e maggiore attività fisica, e la terapia chirurgica, che rappresenta l’unica forma di trattamento che consenta la guarigione duratura in un elevatissimo numero di casi degli obesi gravi e dei superobesi.Attualmente, in Italia, sono circa 2,5 milioni i pazienti che potrebbero giovarsi del notevole e duraturo calo ponderale indotto dalla chirurgia, con un notevole miglioramento della qualità della vita e anche con una notevole riduzione dei costi diretti per la Sanità»
Con l’Associazione Tendi La Mano-AIPOM avete condotto uno studio sulla popolazione studentesca di Latina sulle patologie tiroidee e sulle abitudini alimentari di circa 400 ragazzi dei licei classico Dante Alighieri e scientifico G.B Grassi di Latina. Che cosa è emerso?
«Lo studio è stato ideato dal nostro presidente endocrinologo dottor Roberto Cesareo. Dall’analisi dei dati è emerso che, tra i ragazzi, la patologia nodulare tiroidea fortunatamente ha una bassa prevalenza e, nella quasi totalità dei casi, i noduli quando sono stati rilevati non avevano caratteri di sospetto. La patologia nodulare era presente solo nell’8.4% dei ragazzi esaminati di gran lunga inferiore alla media generale dell’età adulta dove la prevalenza è del 32%.
In merito invece alla condizione fisica, è emerso che i ragazzi, tutti sottoposti ad esame impedenziometrico, sono risultati essere in sovrappeso ed obesi circa il 18.5%, dato di gran lunga inferiore alla media nazionale. Dal punto di vista della frequenza dell’attività fisica si evince che il 28,5% e 12.9% rispettivamente della popolazione femminile e maschile non svolge alcun tipo di attività fisica e questo è un dato che andrebbe sicuramente migliorato. Inoltre, in seguito ad un apposito ed anonimo questionario compilato dai ragazzi in merito alle abitudini alimentari ed agli stili di vita si è potuto rilevare un tasso di fumatori del 35.26% e del 19% (con una media di 6 sigarette/die) rispettivamente della popolazione femminile e maschile. Riguardo il consumo di bevande alcoliche, che a questa età dovrebbe essere sconsigliato, si è potuto constatare che esso è presente nel 50% dei ragazzi con una frequenza di 1-2 volte a settimana. Infine, in merito alle abitudini alimentari, il 34% eccede con il consumo di affettati e carne rossa rispetto alle indicazioni delle linee guida; il 50% dei ragazzi consuma meno di 2-3 porzioni a settimana di legumi e pesce fresco; ben il 70% circa non assume almeno 5 porzioni al giorno tra frutta fresca e verdura di stagione. Quindi esame superato in merito al tasso di obesità, ma da rivedere, invece, il consumo dell’alcol, del fumo e la qualità delle abitudini alimentari». - (PRIMAPRESS)