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Konsumer e Anap contro ACEA: “Basta soprusi ai danni di consumatori inermi”

(PRIMAPRESS) - ROMA - Fatture di conguaglio spropositate, mancate letture dei contatori, distacchi delle utenze ingiustificati, reclami dei cittadini non considerati. Sono questi i motivi principali di un rapporto che va via via sempre più deteriorandosi tra ACEA ed i consumatori. Konsumer Italia ed ANAP (l’associazione degli amministratori di condominio) scendono in campo uniti contro il malcostume di ACEA di trattare i propri clienti alla stregua di numeri, anziché di cittadini (legati all’azienda anche da contratti pluridecennali). «Siamo veramente stanchi di vedere consumatori trattati come vassalli – tuona Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia − da chi impone la propria arroganza basandola sul fatto che distribuisce servizi essenziali. ANAP e Konsumer Italia, se ACEA non darà risposte decisive sul servizio, si dimostreranno ossi assai duri da digerire». Sul piede di guerra anche Paolo Caprasecca, presidente nazionale ANAP: «Il quadro delineato è aggravato anche dal fatto che dal punto di vista legislativo, le regole non vengono rispettate dai fornitori, dai morosi e dalle istituzioni e non si prevedono delle particolari misure di “impatto” per uscire da questa situazione che sembra logorare sempre più non solo gli abitanti dei condomini ma anche l'AMMINISTRATORE PROFESSIONISTA». La morosità in condominio sta diventando un problema enorme in Italia, tanto che nelle grandi città i condomini in ritardo nei pagamenti sono ormai il 30 % del totale. «In alcune zone del Paese, ormai, a causa delle inadempienze, sono a rischio anche i servizi primari – denuncia ANAP, Associazione Nazionale Amministratori Professionisti −. A Roma il 20% dei proprietari d'appartamento non pagano le rate inviate dall'amministratore e la percentuale è salita in 6 mesi del 20%, facendo salire ad una media di 8 mesi il ritardo accumulato. Il debito medio ammonta a circa 800 euro l'anno, ed ACEA, a partecipazione comunale, non vuole incontrare la categoria per le risoluzioni del caso. ENIGAS E FORNITORI CHE EROGANO I SERVIZI PRIMARI DISTACCANO I CONDOMINI, incuranti dell'art. 63 disp. attuative c.c.., mentre per il recupero crediti al Giudice di Pace, i tempi sono di due anni circa ed un anno e mezzo al tribunale ordinario. Gli Amministratori  Professionisti, ormai sono rassegnati: chiudono i bilanci con ammanchi, con buona pace dei fornitori che non vedono saldate le fatture di servizi già effettuati, e, non riescono ad ottenere incontri orientati alla tutela di Amministratori, abitanti, cittadini! Gli amministratori sono costretti a “lavorare in equilibrio” con i fornitori che lamentano pagamenti a 90, 120 addirittura 180 giorni, ed al tempo stesso si trovano incolpevolmente coinvolti in discussioni con gli stessi che spesso ricattano la sospensione delle forniture dei servizi. Tutto questo, oltre ad essere inaccettabile, comporta grandi perdite di tempo e di  energie da parte degli stessi amministratori che spesso devo svolgere attività di persuasione e mediazione nei confronti dei fornitori, da una parte, e combattere i morosi, che aizzano i più leali che pagano puntualmente, alla revoca dello stesso. Le difficoltà maggiori si riscontrano nei riguardi delle forniture di acqua, gas ed energia elettrica per le quali le società erogatrici applicano la sospensione del servizio in caso di mancato pagamento delle fatture». Che si tratti di gestione dell’acqua o dell’energia, di mercato libero o tutelato, le problematiche si ripresentano sempre con le stesse caratteristiche e modalità. Le fatture di conguaglio spropositate (tantissimi associati ci hanno portato fatture a conguaglio cha vanno da 1.000/2.000 euro a salire fino a 7.000, ma anche oltre), ad esempio, nascono dal fatto che ACEA non rileva i dati reali per periodi lunghissimi, continuando ad inviare fatture di acconto in barba alle regole previste dall’Autorità che stabilisce letture almeno annuali dei contatori. Ciò si verifica non solo sugli utenti privati, ma anche sulle aziende e sui condomini dove richieste immotivate, anche superiori a 30mila euro  sono arrivate, è evidente che in questo caso i conguagli diventano ancora più onerosi e difficili da gestire. Inoltre, anche se si fornisce l’autolettura, spesso ACEA non ne tiene conto come invece dovrebbe: «Abbiamo gestito conguagli relativi a 2 come a 9 anni per mancate letture – ci spiega Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer − e chiaramente il danno è sempre e solo del consumatore che si vede recapitare fatture esorbitanti, magari consegnate anche dopo la data di scadenza; bisogna pure sperare che gli venga concessa almeno una rateizzazione congrua, nonostante sia esplicitamente prevista questa agevolazione con delibera dell’Autorità. Preciso che passati 15 giorni dalla data di scadenza presente in fattura, la rateizzazione non viene più concessa neanche su importi elevati. Questa è la realtà, a parte quello che viene detto». Il consumatore soggiace a questo stato di cose e molte volte non sa esattamente come contrapporsi a tale posizione dominante del suo fornitore di servizi comunque essenziali quali acqua, luce e gas. Konsumer Italia, con il sostegno di ANAP, sta avviando contestazioni contro conguagli che oltretutto contengono troppe volte calcoli errati sui consumi: quando si riferiscono a periodi superiori a cinque anni, parte di essi (si deve sapere!) non va pagata, in quanto prescritta (come stabilito dal  Codice Civile all’art. 2948). Inoltre l’AEEG prevede (in base alla Delibera 229/01 dell’AEEG e successive modifiche), proprio per evitare conguagli onerosi per il consumatore finale, che “in caso di mancata lettura di un gruppo di misura, l’esercente corrisponda al cliente, nella bolletta successiva, un indennizzo automatico pari a 25 euro e che il valore dell’indennizzo sia raddoppiato per ogni mancata lettura consecutiva”. Nella pratica ACEA, ma per questo aspetto anche gli altri fornitori, non rispetta assolutamente tale assunto. Sul fronte distacchi, sembra che ACEA si muova secondo regole proprie: procede a distacchi delle utenze per morosità nonostante tutte le fatture siano state saldate, ma ACEA non le ha contabilizzate anche a distanza di più anni dal pagamento; avvia i distacchi malgrado ci siano contestazioni aperte in corso; addebita pure i costi di distacco e riallaccio anche se non dovuti. «Con ACEA è una contestazione continua – incalza la Masciari − assume nei confronti degli utenti consumatori una posizione quasi dittatoriale: si pensi che se ACEA non risponde entro 30 giorni ad un reclamo presentato allo sportello dal consumatore, quel reclamo non è ritenuto più valido, è scaduto, a meno che il diretto interessato non lo “rinnovi” inviando una raccomandata A/R. Naturalmente di tutto ciò il consumatore non sa nulla, quindi ritiene il reclamo ancora aperto mentre la fattura contestata è passata nel frattempo ad un agenzia di recupero crediti. La regola è che se il reclamo c’è, questi è valido e aperto fino a chiusura tramite risposta scritta». In conclusione, invitiamo ACEA a trattare con più rispetto i propri clienti, partendo magari con il mettere a disposizione un indirizzo di posta certificata e un fax per le comunicazioni, compreso l’invio delle contestazioni, che attualmente è possibile comunicare solo tramite raccomandata A/R.  Konsumer Italia ed ANAP sono qui a vigilare e reagire insieme: basta soprusi ai danni dei consumatori inermi. Konsumer Italia ANAP - Associazione Nazionale Amministratori Professionisti

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