L’adozione entra a scuola
- di RED COM
- in Consumatori
(PRIMAPRESS) - ROMA - Le Linee d’indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati entrano ufficialmente nella Legge: è successo ieri con la votazione definitiva sul DDL “La Buona Scuola”. E’ stata infatti accolta la specifica alla Legge che nell’articolo 2 lettera l) recita “[…] potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014”.
A festeggiare questo momento, ci sono le famiglie adottive, e gli enti che le seguono, primo fra tutti CIAI, la prima associazione italiana ad essersi occupata di adozione internazionale nel lontano 1968.
“Tutte le famiglie adottive sanno bene quanto sia fondamentale nel percorso adottivo l’inserimento scolastico e quanto sia delicato quel momento. Poter finalmente contare su indicazioni precise che possano guidare gli insegnanti agevolando tale passaggio e, più in generale, l’integrazione dei nostri figli , è veramente fondamentale”,dichiara Paola Crestani, presidente CIAI.
Grande merito di questo risultato va senza dubbio al CARE, il Coordinamento che riunisce 32 associazioni familiari, ma anche CIAI ha fatto la sua parte: dalla battaglia condotta da una famiglia CIAI del Veneto alla partecipazione del nresponsabile scientifico dell’Ent Marco Chistolini alla stesura delle Linee.
Le Linee mettono a regime le buone prassi già sperimentate in tante parti d’Italia uniformando finalmente gli interventi in tutto il paese, regolando alcune fasi fondamentali come il primo ingresso dei bambini adottati internazionalmente o la gestione dei dati sensibili per i bambini adottati nazionalmente. Vi sono anche suggerimenti pratici sull’accoglienza, le fasi di passaggio e crescita dei bambini e dei ragazzi adottati, il ruolo degli insegnanti di riferimento, la formazione del personale. - (PRIMAPRESS)
A festeggiare questo momento, ci sono le famiglie adottive, e gli enti che le seguono, primo fra tutti CIAI, la prima associazione italiana ad essersi occupata di adozione internazionale nel lontano 1968.
“Tutte le famiglie adottive sanno bene quanto sia fondamentale nel percorso adottivo l’inserimento scolastico e quanto sia delicato quel momento. Poter finalmente contare su indicazioni precise che possano guidare gli insegnanti agevolando tale passaggio e, più in generale, l’integrazione dei nostri figli , è veramente fondamentale”,dichiara Paola Crestani, presidente CIAI.
Grande merito di questo risultato va senza dubbio al CARE, il Coordinamento che riunisce 32 associazioni familiari, ma anche CIAI ha fatto la sua parte: dalla battaglia condotta da una famiglia CIAI del Veneto alla partecipazione del nresponsabile scientifico dell’Ent Marco Chistolini alla stesura delle Linee.
Le Linee mettono a regime le buone prassi già sperimentate in tante parti d’Italia uniformando finalmente gli interventi in tutto il paese, regolando alcune fasi fondamentali come il primo ingresso dei bambini adottati internazionalmente o la gestione dei dati sensibili per i bambini adottati nazionalmente. Vi sono anche suggerimenti pratici sull’accoglienza, le fasi di passaggio e crescita dei bambini e dei ragazzi adottati, il ruolo degli insegnanti di riferimento, la formazione del personale. - (PRIMAPRESS)