PA: Conapo, mettere mano alle sperequazioni dei vigili del fuoco
- di RED COM
- in Consumatori
(PRIMAPRESS) - ROMA - «L’ approvazione odierna al Senato del DDL di riforma della pubblica amministrazione contiene importanti deleghe al governo riguardanti la revisione dell’ ordinamento e delle carriere del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e l’attribuzione a quest’ultimo delle competenze del Corpo forestale dello stato relative alla lotta attiva contro gli incendi boschivi. Purtroppo la riforma è a costo zero, finanziata con il 50% dei risparmi derivanti dalla attuazione della legge, che reputiamo insufficienti a risolvere le gravi sperequazioni retributive e pensionistiche che colpiscono i vigili del fuoco rispetto agli appartenenti alle forze di polizia ad indirizzo civile, specie se non si procede a reperire ulteriori risparmi valutando la nostra proposta di ridurre uffici e poltrone del ministero dell’interno mediante accorpamento dei due Dipartimenti della Pubblica Sicurezza e dei Vigili del Fuoco».
A dirlo è Antonio Brizzi, il segretario generale del Conapo sindacato autonomo vigili del fuoco.
«I Vigili del Fuoco rischiano la vita al pari dei poliziotti ma – protesta Brizzi – percepiscono una retribuzione inferiore di 300 euro mensili rispetto agli altri corpi e non ricevono le tutele previdenziali che vengono corrisposte alle forze di polizia quale giusta compensazione della specificità lavorativa e dei servizi operativi. Le sperequazioni sono gravi e durano da troppi anni nell’indifferenza dei politici. Il ministro Alfano dimostra totale assenza nei confronti dei vigili del fuoco ed il nodo della grave sperequazione resta».
«Il premier Renzi ed i ministri Alfano e Madia non possono continuare con questa ingiustizia. Chiediamo risorse specifiche nella prossima legge di stabilità. Sono trent’anni di sperequazioni, i vigili del fuoco non ne possono più. Siamo pronti a scendere in piazza » avvertono dal sindacato Conapo. - (PRIMAPRESS)
A dirlo è Antonio Brizzi, il segretario generale del Conapo sindacato autonomo vigili del fuoco.
«I Vigili del Fuoco rischiano la vita al pari dei poliziotti ma – protesta Brizzi – percepiscono una retribuzione inferiore di 300 euro mensili rispetto agli altri corpi e non ricevono le tutele previdenziali che vengono corrisposte alle forze di polizia quale giusta compensazione della specificità lavorativa e dei servizi operativi. Le sperequazioni sono gravi e durano da troppi anni nell’indifferenza dei politici. Il ministro Alfano dimostra totale assenza nei confronti dei vigili del fuoco ed il nodo della grave sperequazione resta».
«Il premier Renzi ed i ministri Alfano e Madia non possono continuare con questa ingiustizia. Chiediamo risorse specifiche nella prossima legge di stabilità. Sono trent’anni di sperequazioni, i vigili del fuoco non ne possono più. Siamo pronti a scendere in piazza » avvertono dal sindacato Conapo. - (PRIMAPRESS)