Boom di autenticazioni per Certilogo mentre aumentano i falsi online e nei negozi
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(PRIMAPRESS) - Un prodotto fashion e luxury su dieci acquistato negli ultimi 12 mesi è contraffatto. Tre prodotti contraffatti su quattro sono stati comprati online da consumatori che, nelle intenzioni, volevano acquistare un prodotto autentico mentre un prodotto contraffatto su quattro è stato acquistato in un negozio fisico.
Questi i dati diffusi da Certilogo, l’unica tecnologia per l’autenticazione dei prodotti che consente ai brand di collaborare direttamente con milioni dei loro più grandi fan – i propri consumatori - per identificare i prodotti contraffatti sia nei punti vendita fisici che online, utilizzando il proprio smartphone o il pc con una connessione internet.
Ad oggi, il servizio è stato già proficuamente utilizzato da circa 1,4 milioni consumatori desiderosi di sapere con certezza se il prodotto che vogliono acquistare o che hanno già acquistato sia autentico - una necessità diventata drammaticamente più pressante dal momento che i falsi si stanno spostando sull’e- commerce per capitalizzare la crescita delle vendite online.
Complessivamente, i prodotti contraffatti hanno sottratto in un anno circa $1.8 bilioni di ricavi all’economia, danneggiando i marchi, i consumatori e le autorità fiscali. (Fonte: OECD). La domanda da parte dei consumatori di uno strumento semplice e affidabile per identificare prodotti contraffatti ha generato negli ultimi quattro anni un aumento del 140% delle autenticazioni Certilogo e poco meno di 300.000 dall’ottobre 2015 a oggi.
Per gestire al meglio questa rapida crescita, Certilogo ha recentemente annunciato la nomina di Jim Evans in qualità di nuovo Chief Business Officer.
Evans è stato Direttore generale per il Nord Europa di NetNames, società specializzata nella protezione dei marchi online. In questa nuova posizione supervisionerà tutti gli aspetti legati alla generazione di business per Certilogo, che contestualmente ha avviato un processo di internazionalizzazione dall’Italia all’Europa e al Nord America.
Evans afferma di essere entrato in Certilogo con la ferma convinzione che l’approccio “crowdsourcing” alla verifica dell’autenticità sia la strada più intelligente e semplice per difendere la qualità, i prodotti innovativi e i consumatori che li apprezzano.
“Stiamo aiutando milioni di persone a risolvere un problema che sembrava non avesse soluzione, coinvolgendo tutti gli attori della catena del valore, dai brand ai retailer autorizzati, ai consumatori” dice Evans. “La piattaforma Certilogo rafforza i brand: traccia e monitora i prodotti dalla produzione al punto vendita, successivamente abilita i consumatori finali a verificare l’autenticità dei propri acquisti, sia se effettuati in store fisici che online. Tutto il processo è monitorato, dall’inizio alla fine”.
In NetNames Evans ha guidato il reparto commerciale nei mercati di otto Paesi e in una vasta gamma di settori che vanno dai beni di lusso, all’automotive fino ai beni di largo consumo. Prima di NetNames è stato Global Head of Operations per Melbourne IT Digital Brand Services e Responsabile delle vendite internazionali per Electrolux, dove ha supervisionato uno staff di più di 200 persone in cinque uffici nazionali.
Quella di Evans è l’ultima di tre nuove nomine in Certilogo che hanno segnato il decimo anno di attività della società e che va nella direzione di ampliare la propria presenza commerciale in Europa e Nord America:
Elisabetta Sabaini è recentemente entrata in azienda come Direttore regionale delle vendite per l'Europa, basata a Milano sede centrale di Certilogo. Esperta nella logistica e supply chain management, è stata consulente per progetti di lean manufacturing e marketing strategico di grandi e medie imprese italiane per Nutcracker e Project Group
Brad Evans (nessuna relazione con Jim Evans) è il nuovo Direttore regionale per le vendite per il Nord America e l'Australia e sarà basato a Toronto. Evans ha fondato ed è stato Managing Director di Anti-Counterfeiting Strategy Group, Ltd società di consulenza per la brand protection.
Michele Casucci, Funder & Ceo di Certilogo, sottolinea che l'espansione internazionale della società è un passo fondamentale verso la realizzazione della missione ambiziosa che l’accompagna dalla sua fondazione: sradicare la contraffazione a livello globale dando la possibilità a qualsiasi persona, in tutto il mondo, di verificare facilmente che un prodotto è autentico.
"Quello che stiamo cercando di realizzare è, per definizione, uno sforzo globale", ha detto Casucci. "Questo è un momento emozionante perché abbiamo dimostrato che il nostro modello di business è valido, così come abbiamo ottenuto la conferma che è attraente per i marchi e per i consumatori di tutto il mondo".
Ad oggi, la piattaforma Certilogo è stata utilizzata per la verifica dei prodotti prevalentemente dei settori fashion e luxury in oltre 170 Paesi. Dei circa 300.000 prodotti autenticati a livello globale negli ultimi 12 mesi circa 27.000 (9,7%) si sono rivelati falsi. Nello stesso periodo di tempo, i cinque Paesi con il più alto numero di autenticazioni sono stati: Regno Unito (67.942 autenticazioni, il 12% dei quali risultati falsi), gli Stati Uniti (31.600; 5,5% falsi), Corea (26.011; 2,3% falsi), Italia (25.571; 11,6% falsi), e la Cina (22.662, con il 10,6% falsi).
- (PRIMAPRESS)
Questi i dati diffusi da Certilogo, l’unica tecnologia per l’autenticazione dei prodotti che consente ai brand di collaborare direttamente con milioni dei loro più grandi fan – i propri consumatori - per identificare i prodotti contraffatti sia nei punti vendita fisici che online, utilizzando il proprio smartphone o il pc con una connessione internet.
Ad oggi, il servizio è stato già proficuamente utilizzato da circa 1,4 milioni consumatori desiderosi di sapere con certezza se il prodotto che vogliono acquistare o che hanno già acquistato sia autentico - una necessità diventata drammaticamente più pressante dal momento che i falsi si stanno spostando sull’e- commerce per capitalizzare la crescita delle vendite online.
Complessivamente, i prodotti contraffatti hanno sottratto in un anno circa $1.8 bilioni di ricavi all’economia, danneggiando i marchi, i consumatori e le autorità fiscali. (Fonte: OECD). La domanda da parte dei consumatori di uno strumento semplice e affidabile per identificare prodotti contraffatti ha generato negli ultimi quattro anni un aumento del 140% delle autenticazioni Certilogo e poco meno di 300.000 dall’ottobre 2015 a oggi.
Per gestire al meglio questa rapida crescita, Certilogo ha recentemente annunciato la nomina di Jim Evans in qualità di nuovo Chief Business Officer.
Evans è stato Direttore generale per il Nord Europa di NetNames, società specializzata nella protezione dei marchi online. In questa nuova posizione supervisionerà tutti gli aspetti legati alla generazione di business per Certilogo, che contestualmente ha avviato un processo di internazionalizzazione dall’Italia all’Europa e al Nord America.
Evans afferma di essere entrato in Certilogo con la ferma convinzione che l’approccio “crowdsourcing” alla verifica dell’autenticità sia la strada più intelligente e semplice per difendere la qualità, i prodotti innovativi e i consumatori che li apprezzano.
“Stiamo aiutando milioni di persone a risolvere un problema che sembrava non avesse soluzione, coinvolgendo tutti gli attori della catena del valore, dai brand ai retailer autorizzati, ai consumatori” dice Evans. “La piattaforma Certilogo rafforza i brand: traccia e monitora i prodotti dalla produzione al punto vendita, successivamente abilita i consumatori finali a verificare l’autenticità dei propri acquisti, sia se effettuati in store fisici che online. Tutto il processo è monitorato, dall’inizio alla fine”.
In NetNames Evans ha guidato il reparto commerciale nei mercati di otto Paesi e in una vasta gamma di settori che vanno dai beni di lusso, all’automotive fino ai beni di largo consumo. Prima di NetNames è stato Global Head of Operations per Melbourne IT Digital Brand Services e Responsabile delle vendite internazionali per Electrolux, dove ha supervisionato uno staff di più di 200 persone in cinque uffici nazionali.
Quella di Evans è l’ultima di tre nuove nomine in Certilogo che hanno segnato il decimo anno di attività della società e che va nella direzione di ampliare la propria presenza commerciale in Europa e Nord America:
Elisabetta Sabaini è recentemente entrata in azienda come Direttore regionale delle vendite per l'Europa, basata a Milano sede centrale di Certilogo. Esperta nella logistica e supply chain management, è stata consulente per progetti di lean manufacturing e marketing strategico di grandi e medie imprese italiane per Nutcracker e Project Group
Brad Evans (nessuna relazione con Jim Evans) è il nuovo Direttore regionale per le vendite per il Nord America e l'Australia e sarà basato a Toronto. Evans ha fondato ed è stato Managing Director di Anti-Counterfeiting Strategy Group, Ltd società di consulenza per la brand protection.
Michele Casucci, Funder & Ceo di Certilogo, sottolinea che l'espansione internazionale della società è un passo fondamentale verso la realizzazione della missione ambiziosa che l’accompagna dalla sua fondazione: sradicare la contraffazione a livello globale dando la possibilità a qualsiasi persona, in tutto il mondo, di verificare facilmente che un prodotto è autentico.
"Quello che stiamo cercando di realizzare è, per definizione, uno sforzo globale", ha detto Casucci. "Questo è un momento emozionante perché abbiamo dimostrato che il nostro modello di business è valido, così come abbiamo ottenuto la conferma che è attraente per i marchi e per i consumatori di tutto il mondo".
Ad oggi, la piattaforma Certilogo è stata utilizzata per la verifica dei prodotti prevalentemente dei settori fashion e luxury in oltre 170 Paesi. Dei circa 300.000 prodotti autenticati a livello globale negli ultimi 12 mesi circa 27.000 (9,7%) si sono rivelati falsi. Nello stesso periodo di tempo, i cinque Paesi con il più alto numero di autenticazioni sono stati: Regno Unito (67.942 autenticazioni, il 12% dei quali risultati falsi), gli Stati Uniti (31.600; 5,5% falsi), Corea (26.011; 2,3% falsi), Italia (25.571; 11,6% falsi), e la Cina (22.662, con il 10,6% falsi).
- (PRIMAPRESS)