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Economia: profondo rosso per l’artigianato Apuano

(PRIMAPRESS) - artigianato MASSA CARRARA - L’artigianato apuano segna il quinto semestre consecutivo in rosso. Nessuna inversione di tendenza per artigiani e piccole medie imprese che dal primo semestre 2010 al primo semestre del 2012 non hanno visto mutare la propria situazione risultando addirittura in controtendenza, purtroppo negativa, anche nel confronto regionale. L’artigianato perde il 3,5% (+0,4% regionale) di fatturato pari a circa 4 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2011 su un volume d’affari complessivo di circa 111,5 milioni di euro; negativi anche i consumi (-2,1%) e le retribuzioni (-2,6%) anche se “la flessione non è drammatica se si guarda alle dimensioni delle perdite”. Torna invece importante e consistente la voce degli investimenti che sono praticamente raddoppiati rispetto allo stesso periododell’anno scorso. A rimarcare lo stato di profonda crisi della nostra economia è ancora una volta la puntuale analisi del progetto Trend che analizza i dati di contabilità (fatturato, costi e investimenti) delle imprese che fanno parte della galassia Cna (info su www.cna-ms.it). “E’ evidente – analizza Dino Sodini, Presidente Provinciale Cna – il perdurare di uno stato di una profonda sofferenza che dura ormai da un triennio e che ha costretto molte imprese ad erodere, in molti casi, anche il proprio patrimonio personale nell’attesa di una ripresa che pare all’orizzonte ma che non è alla portata immediata. Ci sarà ancora da soffrire, almeno pertutto il 2013 prima di vedere ed avvertire nei nostri bilanci, il cambio di tendenza”. Come anticipato il segnale forse più incoraggiante che denota la vitalità e lo spirito combattivo, se pur messa a dura prova, da parte delle imprese che sono tornate ad investire: gli investimenti sono saluti ad oltre 88 milioni di euro rispetto ai 44 milioni di un anno fa: 44 milioni in più. “Dato interessantissimo – analizza Sodini – anche se può nascondere una duplice lettura: una fetta di questa prepotente voce potrebbe essere collegato alla necessità di ristrutturazione del debito”. A preoccupare sono le difficoltà, sempre più marcate, di metalmeccanica che da sola rappresenta il 70% dei ricavi complessivi del manifatturiero e dei trasporti che invece, da soli, detengono l’81% del fatturato dell’intero terziario. A livello settoriale si osserva un arretramento da parte di tutti i comparti artigiani, ad eccezione delle costruzioni che registrano un segno ”positivo”, risultato questo di tendenza opposta rispetto alla performance regionale (-4,8%). La prestazione dell’edilizia (+6,7%), che da sola vale ben il 46% dell’intero fatturato dell’artigianato locale, limita l’entità delle perdite subite dall’economia artigiana nel complesso grazie all’aumento, se pur minimo dei ricavi che si attestano intorno ai 3 milioni di euro superando i 51 milioni di euro. “Il leggero rimbalzo dell’edilizia – si legge nell’analisi - è una magra consolazione, se si tiene conto che il fatturato artigiano delle costruzioni nel I semestre 2012 non raggiunge nemmeno la metà del livello su cui si attestava il settore appena due anni fa”. In vistosa flessione sia i Servizi (-8,2% contro il 5,7% regionale ) che raccolgono i settori delle riparazioni, servizi alle imprese ed i trasporti, che il Manifatturiero (-14,7% contro il 2,8% regionale), la contrazione dei quali appare ancora più pesante se confrontata con i risultati fatti registrare su scala regionale (rispettivamente +2,8% e +5,7%). Il terziario con un fatturato di 38,6 milioni di euro rappresenta il 34,6% dei ricavi artigianidella Provincia di Massa Carrara. Rispetto al 1° semestre 2011 il volume d’affari diminuisce dell’8,2%, in flessione di poco meno di 4 milioni di euro. Anche in questo caso, la performance è opposta rispetto alla media regionale, dove registriamo un aumento di 5,7%. Al proprio interno sono le Riparazioni (-12,4%, pari a 400 mila euro in meno) e i Trasporti (-9,8%) che con 31,5 milioni di euro risultano il settore più importante detenendo l’81,7% del fatturato del Terziario locale. Chiudono positivamente, al contrario, i Servizi alle imprese (+9,5%) che restano il settore più importante del comparto con un volume d’affari di 4,1 milioni di euro, pari al 10,7% di tutto il terziario. I servizi alle imprese chiudono anche in controtendenzarispetto al quadro regionale (-6,9%). Pesante il segno “meno” del manifatturiero che rispetto all’anno precedente mostra una flessione di quasi 4 milioni di euro. Anche in questo caso la dinamica provinciale è in controtendenza rispetto a quella regionale, che migliora di 2,8 punti percentuali rispetto al 1°semestre 2011. Si notano, comunque, delle marcate differenze all’interno del macro-settore: la flessione è causata soprattutto dalla performance della Metalmeccanica (-18,9%) che, rappresentando il 70,8% dei ricavi complessivi, costituisce il settore manifatturiero più importante. Ad influire negativamente sul settore complessivo è anche la performance registrata dal Legno (-24,9%). Positivi invece gli Alimentari (+27,9%) che con i suoi 3 milioni di fatturato rappresentano il 14,1%, il secondo settore manifatturiero della Provincia di Massa Carrara.
 
Il parere dei Presidenti - Imprenditori
GinoBarattini, Presidente Provinciale Cna Industria e titolare della Briel Snc
“Le imprese legate al territorio, ai mercati nazionali se non addirittura locali, stano pagando duramente la crisi. E’ una situazione che va avanti ormai dal 2009 e che credo sarà destinata a protrarsi per tutto il 2013 ed oltre. Si sono comportate un po’ meglio le imprese che invece hanno prodotti destinati ai mercati stranieri e comunitari con una forte propensione all’internazionalizzazione. L’unica grande azienda che ha dato risposte al territorio, all’occupazione e alle imprese del suo indotto è la Nuovo Pignone, ma questo non è certo un segreto. Il rischio è di diventare un territorio “Pignone dipendente” e di subire gli inevitabili effetti dei cicli produttivi. Per fortuna però abbiamo una Nuovo Pignone almeno noi”. Secondo Barattini la stretta creditizia ha avuto un effetto depressivo: “le imprese non sono state sostenute quando potevano e volevano investire – spiega – è mancato l’appoggio determinante. Per non parlare di Fidi Toscana: una gestione disastrosa”.
 
Franco Coppelli, Presidente Regionale Fita Cna e titolare di una ditta di autotrasporto di Carrara
“Si tratta di un dato – commenta Coppelli il meno 9,8% di fronte alla voce trasporto – che è direttamente collegato al lapideo e alle movimentazioni del porto a cui dobbiamo sommare il calo generale della movimentazioni di merci verso l’estero e l’aumento dei costi; pensiamo al solo gasolio per esempio. Da una parte aumentano i costi e dall’altradiminuiscono le movimentazioni, i container. L’autotrasporto locale ha risentito di una doppia crisi: quella territoriale e quindi legata, come giù accennato, al sistema lapideo e al porto, e internazionale. E’ un dato che è rimasto costante, io credo, per tutto il 2012. Non c’è stata ripresa”.
 
Leonardi Lazzoni, Presidente Provinciale Autoriparazione e titolare di “Ellegomme”
“Il dato dell’indagine è per certi versi ottimistico tenendo conto solo della prima parte del 2012; nel corso dell’anno il fatturato ha subito un ulteriore crollato, almeno per quanto riguarda ilsettore dei pneumatici che conosco direttamente di almeno il 20%. Non credo si discosti molto per i carrozzieri come per i meccanici. Addio manutenzione ordinaria, dal meccanico ci vai solo se la macchina non cammina più o se haproblemi tali da comprometterne la funzionalità, altrimenti ne fai a meno. La crisi ha inciso sul comportamento degli automobilista: vanno meno in auto per cercare di risparmiare e meno chilometri percorri meno manutenzione l’auto avrà bisogno. Lo stesso vale per le carrozzerie: il colpetto che prima era un fastidio per la vista ora può anche passare. Se sommiamo tutti questi comportamenti il dato è probabilmente peggiorativo”.
 
Giovanni Pinelli, Presidente Provinciale Costruzioni e titolare di un’azienda edile
“Il dato è anomalo e non rispecchia la reale situazione del comparto considerando la flessione nel 2012 del mercato del mattone crollato del 23,7% ed i mutui ben del 41,2%. Il dato ha sicuramenterisentito dell’impatto degli appalti delle grandi opere pubbliche come il nuovo ospedale, l’ampliamento della Nuovo Pignone, lo smobilizzo di fondi regionali legati alle strutture dell’Edilizia Residenziale Pubblica, ai lavori post alluvione della Lunigiana e di altri appalti medio grandi come Piazza Aranci, il Teatro Guglielmi, il Mattatoio”. - (PRIMAPRESS)