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LAVORARE IN SICUREZZA: OPERAZIONE DEI CARABINIERI NUCLEO ISPETTORATO DEL LAVORO NEL BARESE

(PRIMAPRESS) - carabinieri6 BARI -  Nell’ambito dell’attività di vigilanza effettuata nell’ultimo trimestre sul territorio delle province di Bari e B.A.T., il N.I.L. di Bari ha effettuato OTTANTA accessi ispettivi in vari settori di produttività, nel corso dei quali sono state verificate le posizioni di CENTOSETTE aziende e CINQUECENTOSETTANTA lavoratori. NOVANTA aziende sono risultate manchevoli nella gestione dei rapporti di lavoro con i propri dipendenti o nel rispetto della normativa vigente in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro. Circa DUECENTO sono state invece le posizioni lavorative risultate irregolari, di cui CINQUANTATRE “in nero”. Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a circa € 315.000,00 mentre circa € 130.000,00 sono stati complessivamente i contributi previdenziali ed i premi assicurativi recuperati. Sono state sospese amministrativamente in via cautelare, per lavoro sommerso, 10 aziende operanti nel settore edile, metalmeccanico e terziario. In particolare, i Carabinieri del N.I.L. di Bari, hanno adottato il provvedimento di sospensione cautelare nei confronti di QUATTRO laboratori tessili operanti ad Andria e Barletta, TRE officine meccaniche/carrozzerie a Bitonto, Terlizzi e Monopoli, UNA azienda operante nel settore delle luminarie a Terlizzi, UNA azienda esercente call-center a Barletta e UNA azienda operante nel settore ittico a Bari.       In tale ottica, ha assunto particolare rilevanza l’azione, repressiva ed al contempo preventiva, nell’ambito dell’attività di vigilanza finalizzata a verificare l’osservanza delle Norme di Tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, che ha consentito di denunciare OTTANTATRE persone all’Autorità Giudiziaria, in virtù della complessa conformazione sociale, ancor più in considerazione della triste condizione socio – economica nella quale versano le realtà provinciali di Bari e B.A.T., che molto spesso diviene ispiratrice di comportamenti illeciti proprio nella sfera “sicurezza – lavoro”. Le violazioni rilevate nel settore edile, metalmeccanico, tessile, logistico – facchinaggio e terziario in genere, sono strettamente connesse agli obblighi posti in capo al datore di lavoro dal Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sui luoghi di Lavoro. Esse riguardano in generale l’omessa valutazione dei rischi aziendali, l’omessa informazione e formazione del personale dipendente sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, l’omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e omissioni in materia di sorveglianza sanitaria con riguardo ai rischi aziendali in generale e a quelli connessi con le specifiche mansioni lavorative. Proprio in questo ultimo ambito, sono state contestate ammende per un totale di € 128.500,00 e sono state definite positivamente due distinte attività di Polizia Giudiziaria scaturite in seguito a infortuni mortali in edilizia avvenuti nei comuni di Andria e Grumo Appula, che hanno consentito all’Autorità Giudiziaria inquirente di configurare, a carico di due datori di lavoro, il reato di omicidio colposo. - (PRIMAPRESS)