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Lavoro, la concertazione a 30 anni dall'accordo Scotti

(PRIMAPRESS) - ROMA – “E’ impossibile pensare allo sviluppo e alla crescita del nostro Paese senza il ripristino delle condizioni minime di una rinnovata coesione sociale, per farlo bisogna rilanciare il metodo – perché di metodo si tratta – della concertazione”, con queste parole l’ex Ministro del Lavoro Vincenzo Scotti ha concluso
l’incontro “Relazioni industriali e mercato del lavoro (a trenta anni dall’accordo del 23 gennaio 1983)” organizzato a Roma dalla Fondazione Link Campus University e Alleanza Lavoro. Ad aprire gli interventi del convegno era stato il presidente di Alleanza Lavoro (associazione di categoria delle Agenzie per il Lavoro) Antonio Lombardi: “Per dare ossigeno all’occupazione si deve agire per ridurre la spesa pubblica e il carico fiscale. Anche le Agenzie per il Lavoro stanno vivendo duramente questo periodo di crisi, tuttavia crediamo di poter recitare un ruolo importante grazie al nostro radicamento nel territorio. Per ora ci dobbiamo ancora accontentare di essere delle comparse ma il mio auspicio è che presto le APL vengano considerate delle protagoniste nel mondo del lavoro. Anche grazie – ha concluso il presidente di Alleanza Lavoro - ad un nuova e migliore interpretazione del loro ruolo da parte del prossimo Ministro del Lavoro”. L’incontro è stato organizzato simbolicamente a 30 anni esatti da quel 23 gennaio 1983 che vide prendere vita la prima forma di “concertazione” in Italia tra parti sociali, imprese e politica con quello che poi venne definito “accordo Scotti”. All’incontro ha partecipato anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che ha voluto ribadire la forza e la capillarità del sindacato, analizzando poi il contesto generale del momento: “La concertazione è ancora possibile – ha detto il segretario generale della CISL - ma su nuove basi. Oggi dobbiamo fare i conti con una politica più debole rispetto al 1983 ma la concertazione è fondamentale per la democrazia, se anche in passato a volte è mancata la chiarezza di fondo noi crediamo ancora molto in questo strumento che ha bisogno però di garanzie”. La mattinata ha visto succedersi gli interventi di Mario Pendinelli (già direttore de Il Messaggero), Raffaele Morese (Segretario Associazione “Nuovi Lavori”, già Segretario generale aggiunto CISL e Presidente di Confservizi), Cesare Damiano (già Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale), Giuliano Cazzola (Vice Presidente della XI Commissione Lavoro), Fabrizio Solari (Segretario confederale CGIL), Giorgio Benvenuto (Presidente della Fondazione Bruno Buozzi, già Segretario generale UIL), Luigi Paganetto (Ordinario di Economia Internazionale Università Roma Tor Vergata, Presidente CEIS), Francesco Pizzetti (giurista e già presidente dell'Autorità Garante per la Privacy), Giampaolo Galli (già Direttore generale Confindustria) e Pietro Merli Brandini (Esperto di analisi dei sistemi di relazioni industriali, già Segretario confederale CISL). - (PRIMAPRESS)