25 Aprile: dalle corone all’Altare della Patria di Mattarella e Meloni ai conflitti del pensiero unico
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - 25 Aprile, si celebra oggi la Festa della Liberazione dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la caduta del fa-
scismo, 79 anni fa. Il Presidente Mattarella,con la premier Meloni e le alte cariche dello Stato, deporrà una corona d'alloro all'Altare della Patria, sulla tomba del Milite Ignoto. Il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani sarà alle Fosse Ardeatine. Numerosi appuntamenti in tutte le città con cortei e commemorazioni che dovrebbero ricordare il valore della libertà di una nazione così come la storia, anche recente, continua a ricordarci. Quest'ultimo ventennio ci ha consegnato un mondo pieno di micro-conflitti e di guerre tra Stati che hanno, di fatto,violato il diritto di appartenenza di un territorio come nel caso della Russia con l'Ucraina, l'ambiguità di una situazione Israelo-Palestinese, della Cina con Taiwan e Hong Kong. La Siria che resta un nodo irrisolto. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, nel 2021 le persone uccise e identificate nel conflitto erano oltre mezzo milione. La situazione si è aggravata con i danni della crisi climatica e con il terremoto del 6 febbraio 2023 che ha stravolto ulteriormente la vita di 9 milioni di persone, cioè 4 abitanti su 10. Il conflitto in Yemen ha avuto inizio nel 2014, ma la data ufficiale di inizio è considerata la notte tra il 24 e il 25 marzo 2015, quando l’aviazione guidata dalla Lega Araba, sotto la guida saudita, ha iniziato a bombardare la capitale Sana’a. La campagna militare “Decisive Storm”, richiesta dal governo centrale yemenita per eliminare le milizie sciite houthi, doveva essere breve e mirata Tuttavia, la guerra è alla vigilia del nono anno e ha lasciato il Paese diviso in un Nord controllato dagli houthi e un Sud molto instabile. Nel 2022 le vittime del conflitto erano fissate in oltre 18.500 i civili innocenti. Con 18 milioni di persone (su una popolazione di 32) in bisogno di aiuto umanitario. La guerra civile in corso in Camerun, iniziata nel 2017 a causa di dispute socio-culturali, finora è stata confinata nelle regioni occidentali del paese; tuttavia, vi è il potenziale per una possibile escalation.
La lista potrebbe continuare mostrando che le guerre del secolo scorso non ci hanno insegnato niente.
Cosichè il Viminale oggi per il nostro 25 Aprile ha dovuto predisporre un piano di sicurezza nazionale per timore di proteste e scontri alimentati anche da una politica dal pensiero unico fortemente divisiva per l'unità del paese difronte alle grandi sfide del nostro secolo che riguardano sopratutto la povertà. - (PRIMAPRESS)