Elezioni presidenziali Moldova: occhi puntati dell’Europa sulla scelta verso Mosca o Bucarest
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - MOLDOVA - Oggi in Moldavia, il paese situato oltre i confini dell’Unione Europea, stretto tra Romania e Ucraina, si terrà il secondo turno delle elezioni presidenziali. L’attenzione dell’Europa su questo voto è rilevante perché stiamo parlando di una terra di transito che, due decenni dopo l’indipendenza, cerca ancora ispirazione guardando sia verso Mosca sia verso Bucarest. In corsa per le presidenziali c’è l'attuale capo dello Stato, il socialista Igor Dodon e il leader del Partito azione e solidarietà (Pas), l'europeista Maia Sandu. Una sfida che si ripete a distanza di quattro anni, quando fu Dodon ad affermarsi al ballottaggio. Secondo un sondaggio condotto da Cbs Research, Sandu sarebbe in vantaggio seppur di poco: il 33 per cento dei cittadini che intende recarsi al voto il 15 novembre afferma che voterà per l’ex premier mentre il 31 per cento per la riconferma del presidente con un 15,6 per cento di indecisi e la restante parte di astenuti. Un altro sondaggio condotto dall'Associazione dei sociologi e dei demografi della Moldova mostra invece un vantaggio dell'uno per cento a favore di Dodon, che si attesterebbe al 50,5 per cento contro il 49,5 percento della Sandu.
Ma l’attenzione è rivolta anche al leader del Partito Nostru, Renato Usatii, che ha raccolto ben il 16,9 per cento dei voti. Usatti ha in un primo momento confermato il suo sostegno alla Sandu in cambio di nuove elezioni anticipate in caso di vittoria della candidata europeista, per poi invitare i propri elettori a votare "secondo la propria coscienza", dicendosi convinto che questi voteranno contro Dodon. - (PRIMAPRESS)
Ma l’attenzione è rivolta anche al leader del Partito Nostru, Renato Usatii, che ha raccolto ben il 16,9 per cento dei voti. Usatti ha in un primo momento confermato il suo sostegno alla Sandu in cambio di nuove elezioni anticipate in caso di vittoria della candidata europeista, per poi invitare i propri elettori a votare "secondo la propria coscienza", dicendosi convinto che questi voteranno contro Dodon. - (PRIMAPRESS)