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Mef: ecco lo stato di avanzamento dell’intervento di aiuti a Mps

(PRIMAPRESS) - ROMA - Il Consiglio Europeo, nella riunione del 26 ottobre 2011, ha convenuto sulla necessità di potenziare il capitale delle banche. L'EBA ha conseguentemente chiesto alle autorità di vigilanza nazionali di assicurare che il Core Tier 1 delle principali banche europee fosse superiore al 9%. Il 3 aprile 2012, la Banca d’Italia ha approvato il piano di ricapitalizzazione presentato dal Monte dei Paschi di Siena per raggiungere la soglia fissata dall'EBA. Successivamente, la Banca d'Italia ha riferito al MEF che MPS non era in grado di raggiungere autonomamente il livello minimo di capitale fissato dall'EBA e ha chiesto l’adozione di una misura di sostegno pubblico fino a 2 miliardi di euro, coerentemente con quanto previsto nella dichiarazione dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea del 26 ottobre 2011.
Con il decreto legge 87/2012 (trasposto poi nel DL 95/2012), il MEF è stato autorizzato a effettuare l'intervento.
La legge permette al MEF la sottoscrizione di strumenti  finanziari (Nuovi Strumenti Finanziari) per l’importo massimo di 3,9 miliardi di euro, di cui  1,9 miliardi destinati al rimborso degli strumenti finanziari già emessi da MPS e sottoscritti dal MEF(i c.d. Tremonti bond). L'esborso massimo netto sarebbe pertanto pari a 2 miliardi.
Il 17 dicembre 2012 la Commissione Europea ha autorizzato  la misura di aiuto. Il 21 dicembre 2012 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato il decreto in cui vengono definiti criteri, modalità e condizioni della sottoscrizione dei Nuovi Strumenti Finanziari. Il decreto è stato pubblicato sul sito del MEF. Ad oggi, la sottoscrizione dei Nuovi Strumenti Finanziari non è avvenuta, perché non si sono ancora verificate alcune delle condizioni necessarie per completare l’operazione. In particolare, occorre in primo luogo l’adozione da parte dell’assemblea degli azionisti di MPS, convocata per domani venerdì 25 gennaio, della delibera che delega il Consiglio di amministrazione ad effettuare l’aumento di capitale al servizio dell’eventuale conversione in azioni dei Nuovi Strumenti Finanziari. In secondo luogo, l’acquisizione da parte del MEF del parere della Banca d’Italia che dovrà pronunciarsi, tra l’altro, sull’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica dell’istituto di credito. - (PRIMAPRESS)