Recovery Plan: oggi la presentazione di Draghi alla Camera. Ecco cosa prevede e le scadenze
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Oggi alle 16 il premier Mario Draghi illustrerà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che abbiamo imparato a conoscere con il nome di Recovery Plan. Dalle stesse fonti di governo, il piano approvato sabato scorso dal Consiglio dei Ministri, è stato definito come “epocale”. Il provvedimento che oggi verrà illustrato in dettaglio nell’aula della Camera, prima e poi del Senato, dovrà essere inviato entro il 30 aprile a Bruxelles per l’approvazione. Ma il documento che illustra le azioni di governo previste, insieme alla ripartizione economica dei fondi, era stato già inviato informalmente agli uffici UE per un allineamento dei paletti e degli obiettivi previsti dall’erogazione dei fondi. E, infatti, qualche nota è stata indicata sulla necessità di maggiore approfondimento come quella per il fisco.
L’opposizione con Fratelli d’Italia ma anche con diversi malumori da parte della maggioranza, ha criticato il poco tempo a disposizione per poter valutare con pienezza il documento che in queste ore stanno esaminando i parlamentari prima del dibattito di domani 27 aprile che precederà il voto. Il provvedimento si voterà comunque, ma i ritardi con cui arriva in aula ha irritato profondamente molti dei parlamentari.
I punti controversi del piano sono quelli che già alla vigilia del via libera al Recovery ha fatto registrare momenti di tensione: M5s e Forza Italia, sul piede di guerra per la proroga al 2023 del Superbonus, alla fine incassata dietro garanzie ma sopratutto i nodi per alcune riforme legati a fisco e concorrenza.
"Il Piano prevede un ambizioso programma di riforme", aveva detto l’esecutivo al termine del Consiglio dei ministri di sabato scorso. In particolare, il Recovery "avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività". Il governo prevede infatti che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.
La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Ministero dell’economia e delle finanze dovrà monitorare e controllare il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti. - (PRIMAPRESS)