Sfumato il Conte Ter sale al Colle Mario Draghi per un governo istituzionale
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Tramontata l’ipotesi di un Conte Ter, con la fumata nera del presidente della Camera, Roberto Fico nel suo mandato di esploratore, arriva il governo d’emergenza ma di “alto profilo” come lo ha etichettato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella annunciando in serata la convocazione dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi per domani al Quirinale.
Quello di Mattarella è stato Un appello a tutte le forze politiche per formare un governo al termine di lunghe giornate politiche durate quattro giorni. Questo non è accaduto per una frattura profonda tra i protagonisti della maggioranza: M5S, Pd, Italia Viva e Leu. “Troppe distanze, non c'è unanime disponibilità per una maggioranza", ha affermato il presidente della Camera dopo aver riferito il nulla di fatto a Mattarella.
Il Capo dello Stato ha parlato di elezioni anticipate ma anche delle difficoltà ed i ritardi che queste comporterebbero: "Dal momento in cui si sciolgono le Camere, devono passare 60 giorni e poi altri 20 per insediare le nuove Camere, che poi devono formare i propri uffici di presidenza. Poi bisogna formare il governo, che deve ottenere la fiducia delle Camere e poi organizzare i propri uffici. Nel 2013 passarono quattro mesi, nel 2018 cinque. Si tratterebbe di tenere a lungo il Paese senza un governo in pienezza di funzioni".
Ma quali sono state le reazioni a caldo delle forze politiche? Intanto Del Rio ha già convocato ieri sera l’assemblea dei deputati del Pd domani alle 14. E lo stesso faranno i parlamentari pentastellati. Il rottamatore del governo Conte, Matteo Renzi, sembra soddisfatto: “Abbiamo ascoltato le sagge parole del presidente della Repubblica,Mattarella, Ancora una volta ci riconosciamo nella sua guida. E agiremo di conseguenza". E aggiunge Bellanova: Non faremo mancare il nostro contributo. Servono le migliori energie a servizio del Paese”.
Lega e Fratelli d’Italia insistono sulla necessità di andare al voto ma non fanno parola sulla soluzione Draghi. - (PRIMAPRESS)
Quello di Mattarella è stato Un appello a tutte le forze politiche per formare un governo al termine di lunghe giornate politiche durate quattro giorni. Questo non è accaduto per una frattura profonda tra i protagonisti della maggioranza: M5S, Pd, Italia Viva e Leu. “Troppe distanze, non c'è unanime disponibilità per una maggioranza", ha affermato il presidente della Camera dopo aver riferito il nulla di fatto a Mattarella.
Il Capo dello Stato ha parlato di elezioni anticipate ma anche delle difficoltà ed i ritardi che queste comporterebbero: "Dal momento in cui si sciolgono le Camere, devono passare 60 giorni e poi altri 20 per insediare le nuove Camere, che poi devono formare i propri uffici di presidenza. Poi bisogna formare il governo, che deve ottenere la fiducia delle Camere e poi organizzare i propri uffici. Nel 2013 passarono quattro mesi, nel 2018 cinque. Si tratterebbe di tenere a lungo il Paese senza un governo in pienezza di funzioni".
Ma quali sono state le reazioni a caldo delle forze politiche? Intanto Del Rio ha già convocato ieri sera l’assemblea dei deputati del Pd domani alle 14. E lo stesso faranno i parlamentari pentastellati. Il rottamatore del governo Conte, Matteo Renzi, sembra soddisfatto: “Abbiamo ascoltato le sagge parole del presidente della Repubblica,Mattarella, Ancora una volta ci riconosciamo nella sua guida. E agiremo di conseguenza". E aggiunge Bellanova: Non faremo mancare il nostro contributo. Servono le migliori energie a servizio del Paese”.
Lega e Fratelli d’Italia insistono sulla necessità di andare al voto ma non fanno parola sulla soluzione Draghi. - (PRIMAPRESS)