Turchia, Erdogan pressato dalle polemiche sui soccorsi spegne i social. Dodicimila le vittime
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - TURCHIA - Il sopralluogo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei luoghi più colpiti dal terremoto di lunedì scorso, ha difeso la risposta del suo governo a due catastrofici terremoti, affermando che era impossibile prepararsi alla portata del disastro. Una spiegazione necessaria per tentare di arginare le molte polemiche scoppiate sul coordinamento dei soccorsi e sull'assenza di strutture d'emergenza per gli sfollati. Ma alla fine Erdogan ha ammesso che il governo ha incontrato alcuni problemi, ma ha affermato che la situazione è ora "sotto controllo". Una rassicurazione che, tuttavia, lo ha spinto a 'spegnere' i social per evitare che le polemiche crescessero.
Ma intanto Il leader del principale partito di opposizione della Turchia, Kemal Kilicdaroglu, continua a puntare il dito sul presidente: "Se c'è una persona responsabile di questo, è Erdogan", ha detto.
È la replica nella serata di ieri non si è fatta attendere: "In un periodo come questo, non posso sopportare le persone che conducono campagne negative per interesse politico", ha detto Erdogan ai giornalisti a Hatay.
Scontri politici che si aggiungono alla tragedia del numero delle vittime che cresce continuamente facendo di ogni numero diffuso qualcosa di superato dopo una manciata di minuti. Ora il conteggio ha superato le 12.000 persone confermate come vittime in Turchia e nel nord della Siria, anche si numeri di quest'ultima rischiano fortemente sottostimati.
- (PRIMAPRESS)
Ma intanto Il leader del principale partito di opposizione della Turchia, Kemal Kilicdaroglu, continua a puntare il dito sul presidente: "Se c'è una persona responsabile di questo, è Erdogan", ha detto.
È la replica nella serata di ieri non si è fatta attendere: "In un periodo come questo, non posso sopportare le persone che conducono campagne negative per interesse politico", ha detto Erdogan ai giornalisti a Hatay.
Scontri politici che si aggiungono alla tragedia del numero delle vittime che cresce continuamente facendo di ogni numero diffuso qualcosa di superato dopo una manciata di minuti. Ora il conteggio ha superato le 12.000 persone confermate come vittime in Turchia e nel nord della Siria, anche si numeri di quest'ultima rischiano fortemente sottostimati.
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