Vaccini anti-Covid, la sfida di Arcuri su logistica e stoccaggio della “catena del freddo”
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Ormai si tratta di mesi ma per quanto riguarda le prime dosi di vaccino anti-Covid ci dovremmo essere. Il piano di cui ha parlato ieri Il Commissario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri è di 3,4 milioni di dosi commissionate alla tedesca Pfizer che rispetto a quanto aveva comunicato nei giorni scorsi ha alzato la soglia di efficacia al 94% del proprio preparato. Le prime dosi serviranno, al pari anche di quanto farà Germania, per il personale delle strutture sanitarie con la giusta motivazione di mettere in sicurezza chi opera in prima linea. Ma subito dopo ci saranno le categorie più fragili di anziani con patologie.La grande questione che rimane aperta è la necessità di stabilire logistica e stoccaggio del vaccino. Non è un aspetto di poco conto perché richiede di essere conservato tra i -75 e -80 gradi. Una catena del freddo non facile da trovare in Italia. Gli aeroporti di Fiumicino e Malpensa hanno questa possibilità ma resta il problema del trasporto con mezzi adatti. È qui che dovrà misurarsi la capacità di Arcuri che dovrà essere diversa da quella mostrata con le mascherine e i banchi con le rotelle. Si è pensato di chiamare in gioco il solito Esercito che va a colmare ogni vuoto organizzativo. Ma anche per loro non sarà facile senza strumenti idonei. La Pfizer si è detta disponibile alla consegna diretta ma questo potrebbe rallentare l’arrivo delle dosi in un picco di richiesta. Qui dovrebbero entrare in gioco gli esperti della “catena del freddo” è della logistica per suggerire i protocolli idonei e per evitare il fai da te deludente della prima fase di acquisizione dei presìdi di sicurezza anti-Covid. - (PRIMAPRESS)