Massaggio cardiaco, una manovra da insegnare in classe
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Insegnare il massaggio cardiaco a scuola per limitare il numero delle 60 mila morti che ogni anno si registrano in Italia per il mancato intervento di rianimazione che dovrebbe avvenire nello spazio di pochi minuti. Secondo Mario Balzanelli, direttore del 118 di Taranto e promotore di una petizione popolare che ha raccolto oltre 93mila firme per introdurre l'insegnamento della manovra salvavita nelle scuole, delle 60.000 persone che muoiono per arresto cardiaco, circa 20.000 potrebbero esser salvate, se sottoposte a un massaggio specifico sino all'arrivo del 118. Mira a istruire i giovani delle scuole a questo importante compito, la proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2008 al Senato e mai discussa, ma che potrebbe essere finalmente incardinata, a breve, in Commissione Sanità di Palazzo Madama. "Speriamo già entro un mese e mezzo", è l'auspicio del vicepresidente del Senato Valeria Fedeli espresso_oggi in una conferenza stampa di presentazione del progetto che, a Taranto, è già realtà. "Dallo scorso anno sperimentiamo nelle scuole mini corsi di due ore in tutto. Gli operatori del 118 istruiscono i docenti di educazione motoria che, a loro volta, tengono i corsi ai ragazzi. Il tutto a costo zero ma con un valore enorme -spiega Mario Balzanelli - "Non è cosa che si possa inventare da un giorno all'altro. Per questo è giusto inserirlo nei programmi ministeriali, sarebbe una piccola grande rivoluzione nel nostro sistema formativo". Il Parlamento farà la sua parte. Incardineremo presto il disegno di legge in materia, presentato dal senatore D'Ambrosio Lettieri, sperando possa avere l'iter più veloce possibile", spiega il presidente della Commissione Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi._"Questo tema riguarda tutti noi", sottolinea Gabriele Toccafondi, Sottosegretario all'Istruzione, Università e Ricerca, "dieci milioni tra bambini e ragazzi che frequentano le scuole potrebbero essere chiamati, ad imparare misure salvavita". La scuola, conclude Fedeli, "dovrebbe formare la persona nel complesso, non solo fornire nozioni. Per questo è importante che nel processo di riforma in corso si insegnino anche esempi di altruismo". - (PRIMAPRESS)