Abuso d'ufficio, Santalucia (Anm): "La paura della firma non ha nulla a che vedere con l'abolizione del reato"
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Alla ripresa dei lavori parlamentari dopo le ferie natalizie, si torna a parlare anche di alcuni provvedimenti che hanno acceso il dibattito tra i partiti come quello dell'abuso d'ufficio che dovrebbe essere riformato per non impedire di condizionare le azioni dei sindaci. Una possibilià di riforma che aveva visto maggioranza ed opposizione trovare qualche punto di condivisione soprattutto tra i primi cittadini di schieramenti diversi.
Oggi sulla questione è intervenuto, con una intervista su Repubblica, il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Giuseppe Santalucia utilizzando anche un termine forte parlando della possibile sopraffazione e vessazione dei poteri forti: “Le leggi le fa la politica, quindi governo e Parlamento. Noi come tecnici del diritto possiamo solo ricordare che il sistema penale deve tener conto della gerarchia dei valori fissata in Costituzione, nella quale non sono secondari i diritti dei privati cittadini rispetto alle possibili angherie dei pubblici poteri”.
Sull'abolizione del reato poi aggiunge: “Altre potevano essere le vie da seguire, quali una maggiore distinzione tra la discrezionalità politica e quella tecnico-amministrativa. In ogni caso, con la 'paura della firma' non ha nulla a che vedere l’abolizione del reato anche per la parte in cui punisce chi viola il dovere di astensione e agisce e firma atti pur quando sussiste un suo evidente interesse personale nella vicenda”. Quindi in merito ai rapporti con l'Europa afferma: “Sono di certo possibili reazioni in sede europea perché il fatto che l’abuso di potere sia un tassello di altre più gravi fattispecie di reato non può in alcun modo giustificare la scelta di sopprimere la norma che lo punisce in quanto tale anche quando non degenera in condotte di corruzione, concussione o peculato”.
Mercoledì 11 gennaio il presidente Santalucia sarà in audizione (da remoto) ala Commissione Giustizia del Senato, sul ddl Zanettin-Stefani in materia di criteri di priorità nell'esercizion dell'azione penale. - (PRIMAPRESS)
Oggi sulla questione è intervenuto, con una intervista su Repubblica, il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Giuseppe Santalucia utilizzando anche un termine forte parlando della possibile sopraffazione e vessazione dei poteri forti: “Le leggi le fa la politica, quindi governo e Parlamento. Noi come tecnici del diritto possiamo solo ricordare che il sistema penale deve tener conto della gerarchia dei valori fissata in Costituzione, nella quale non sono secondari i diritti dei privati cittadini rispetto alle possibili angherie dei pubblici poteri”.
Sull'abolizione del reato poi aggiunge: “Altre potevano essere le vie da seguire, quali una maggiore distinzione tra la discrezionalità politica e quella tecnico-amministrativa. In ogni caso, con la 'paura della firma' non ha nulla a che vedere l’abolizione del reato anche per la parte in cui punisce chi viola il dovere di astensione e agisce e firma atti pur quando sussiste un suo evidente interesse personale nella vicenda”. Quindi in merito ai rapporti con l'Europa afferma: “Sono di certo possibili reazioni in sede europea perché il fatto che l’abuso di potere sia un tassello di altre più gravi fattispecie di reato non può in alcun modo giustificare la scelta di sopprimere la norma che lo punisce in quanto tale anche quando non degenera in condotte di corruzione, concussione o peculato”.
Mercoledì 11 gennaio il presidente Santalucia sarà in audizione (da remoto) ala Commissione Giustizia del Senato, sul ddl Zanettin-Stefani in materia di criteri di priorità nell'esercizion dell'azione penale. - (PRIMAPRESS)