Accordo Ministero Turismo-ACI per la formazione. Agnassi (Pd): “Presenteremo un’interrogazione parlamentare”
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Un accordo tra il Ministero del Turismo e l’Automobile Club Italiano ha fatto scoppiare in poco tempo un autentico vespaio. A far discutere è l’oggetto dell’accordo che vedrebbe la collaborazione dell’ACI nel selezionare istituti universitari che dovranno strutturare corsi di formazione e riqualificazione del personale nel settore turistico. L’intesa prevede iniziative per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro e il rafforzamento delle competenze degli operatori attraverso aggiornamenti continui.
Un articolo di Repubblica online di oggi aveva sollevato una serie di dubbi sulla capacità di ACI di occuparsi di formazione turistica o semplicemente di indicare e seguire gli step del progetto didattico. Il dubbio sull’inadeguatezza in realtà ha attraversato anche i tour operator che hanno ricordato i flop dei dispendiosi ed improbabili siti internet voluti negli anni dal Ministero e della campagna spot “Open to Meraviglia” accompagnata da molte polemiche.
“La formazione turistica è una cosa seria. Solleciteremo una interrogazione parlamentare per comprendere i contorni di questo accordo”. Così Andrea Agnassi, ex sindaco di Rimini e deputato del Pd ma anche primo firmatario del decreto su “Disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone”.
Dall’ACI sotto attacco arriva una precisazione: “Il Turismo è, da sempre, materia di competenza ACI, come prevede lo stesso Statuto dell’Ente. Non a caso, l’ACI - Ente pubblico non economico, senza fini di lucro – è stato storicamente vigilato dal Ministero, alla cui istituzione ha - tra l’altro - collaborato. Con il Governo Draghi, l’ACI ha firmato un primo accordo quadro di cooperazione istituzionale triennale (2021-2024) – secondo per svolgere attività con e per il Ministero. Tra queste, l’ACI si è occupato della redazione del Piano strategico per il Turismo, successivamente approvato dal Governo Meloni”. Ma che cosa prevedeva il piano e quali sono state le revenue del progetto? Le tracce non sono molte se non sul sito di Aci stessa: “Si tratta di un progetto che, partendo dall’analisi della crisi dovuta all’emergenza sanitaria e dagli effetti negativi prodotti sul comparto turistico, propone soluzioni operative per l’Italia attraverso: un set di incentivi per il sostegno nel breve periodo e per lo sviluppo strategico; spunti sulle nuove opportunità occupazionali – i c.d. giacimenti occupazionali – ovvero nuove professioni che diventeranno sempre più rilevanti nel tempo; i progetti strategici e gli itinerari per una ripresa turistica diffusa”.
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