Addio all'ex presidente del Senato, Franco Marini (87). A Gennaio era stato colpito dal Covid
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - È morto Franco Marini (87) l’ex presidente del Senato. A fine gennaio era stato dimesso dall’ospedale di Rieti dopo un ricovero per Covid-19.
A dare l’annuncio, su Twitter, è stato Pierluigi Castagnetti. Nato a San Pio delle Camere, comune della provincia dell’Aquila, Marini è stato segretario generale della Cisl, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo.
Descritto come testardo e determinato da chi lo conosceva bene, Marini era soprannominato “lupo marsicano” proprio per il suo carattere da vero abruzzese molto legato alla propria terra. Primogenito di una numerosa famiglia di modeste condizioni economiche, a nove anni si trasferì a Rieti per esigenze di lavoro del padre, impiegato nella Supertessile, e si diplomò al liceo classico Marco Terenzio Varrone. Conseguita la laurea in giurisprudenza, svolse il servizio di leva come ufficiale negli alpini.
Nella sua vita sindacato e politica sono sempre andati di pari passo. Prima la Cisl e la Democrazia Cristiana, poi il Partito Popolare, quindi la Margherita e ancora il Partito democratico.
A inizio gennaio era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti per Covid-19, per poi essere dimesso a fine mese con “completa guarigione del quadro respiratorio e discrete condizioni generali del paziente”.
Su Twitter gli rende omaggio il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: “La politica come passione e organizzazione, il mondo del lavoro la sua bussola, il calore nei rapporti umani. Ci mancherà Franco Marini. Ha accompagnato i cattolici democratici nel nuovo secolo”.
“Ci ha lasciato uno dei grandi protagonisti del sindacato e della politica degli ultimi 40 anni. Uno degli artefici della nascita dell’Ulivo e del centrosinistra, quando con coraggio impedì che il PPI scivolasse a destra. Io perdo un Maestro, un Padre, un Amico”. Così in una nota il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. - (PRIMAPRESS)