Autoambulanza multata per eccesso di velocità con paziente in fin di vita. Balzanelli (SIS 118): "Un paradosso da rimuovere"
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - NAPOLI - La vicenda dell’autoambulanza multata per eccesso di velocità in una corsa contro il tempo verso il Centro grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli. A bordo una donna in gravi condizioni, vittima di una aggressione ad opera di un vicino di casa che le aveva cosparsa di benzina e poi datole fuoco per un lite condominiale. L’episodio risale al 5 settembre ma la multa arrivata in questi giorni ha sollevato un polverone nell’opinione pubblica ma anche le reazioni del SIS 118 che in una nota ai media ha biasimato la situazione paradossale in cui il tempo è l’unico discrimine tra la vita e la morte. E proprio in questo caso nonostante la corsa la donna è deceduta in ospedale.
“Multare per eccesso di velocità un mezzo di soccorso del Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET118) perché sta trasportando in ospedale, nel minor tempo possibile, una persona in imminente pericolo di perdere la vita, o perché si sta recando presso uno scenario in cui qualcuno è in evidente pericolo di perdere la vita non solo irrazionale quanto assurdo” ha dichiarato il presidente nazionale del SIS 118 Mario Balzanelli.
Ma che cosa prevede il codice della strada in queste circostanze? Si tratta dell’art.107 che prevede che quando ricorrono le condizioni d’emergenza correlata ad un urgente servizio d’istituto: la velocità deve essere comunque proporzionata al traffico, all’efficienza del mezzo, al fondo stradale, alla prontezza di riflessi del conducente ed ogni altra circostanza rilevante…..e la velocità massima non deve superare di norma i 90 km/h.
“Norne ovviamente scritte a tavolino da un ingegnere della motorizzazione civile che non ha mai dovuto fare i conti con un paziente a cui tu puoi salvare la vita grazie ad una manciata di minuti in meno. Anche quello della polizia è un servizio d’istituto e immaginiamoli a limitare la loro velocità mentre sono alle prese di un inseguimento di criminali”. Sono i commenti diventati virali tra i conducenti di ambulanze dopo il caso Napoli.
“Che un servizio di soccorso debba occuparsi, dal punto di vista amministrativo, di fare ricorso alla contravvenzione, spiegando che aveva un paziente grave o in fin di vita a bordo, non solo lo carica di competenze che non gli appartengono ma mostra un’evidente incongruenza con l’attività di soccorso - aggiunge il presidente Balzanelli - suggerendo che una volta ripresa la targa del veicolo basterebbe accertarsi con la centrale operativa del SIS quale urgenza era stata attivata in quella data giornata ed ora. Si chiamerebbe semplificazione e buon senso senza apparire ridicoli agli occhi dell’opinione pubblica quando si tratta di vite da salvare”. - (PRIMAPRESS)
“Multare per eccesso di velocità un mezzo di soccorso del Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET118) perché sta trasportando in ospedale, nel minor tempo possibile, una persona in imminente pericolo di perdere la vita, o perché si sta recando presso uno scenario in cui qualcuno è in evidente pericolo di perdere la vita non solo irrazionale quanto assurdo” ha dichiarato il presidente nazionale del SIS 118 Mario Balzanelli.
Ma che cosa prevede il codice della strada in queste circostanze? Si tratta dell’art.107 che prevede che quando ricorrono le condizioni d’emergenza correlata ad un urgente servizio d’istituto: la velocità deve essere comunque proporzionata al traffico, all’efficienza del mezzo, al fondo stradale, alla prontezza di riflessi del conducente ed ogni altra circostanza rilevante…..e la velocità massima non deve superare di norma i 90 km/h.
“Norne ovviamente scritte a tavolino da un ingegnere della motorizzazione civile che non ha mai dovuto fare i conti con un paziente a cui tu puoi salvare la vita grazie ad una manciata di minuti in meno. Anche quello della polizia è un servizio d’istituto e immaginiamoli a limitare la loro velocità mentre sono alle prese di un inseguimento di criminali”. Sono i commenti diventati virali tra i conducenti di ambulanze dopo il caso Napoli.
“Che un servizio di soccorso debba occuparsi, dal punto di vista amministrativo, di fare ricorso alla contravvenzione, spiegando che aveva un paziente grave o in fin di vita a bordo, non solo lo carica di competenze che non gli appartengono ma mostra un’evidente incongruenza con l’attività di soccorso - aggiunge il presidente Balzanelli - suggerendo che una volta ripresa la targa del veicolo basterebbe accertarsi con la centrale operativa del SIS quale urgenza era stata attivata in quella data giornata ed ora. Si chiamerebbe semplificazione e buon senso senza apparire ridicoli agli occhi dell’opinione pubblica quando si tratta di vite da salvare”. - (PRIMAPRESS)