Myanmar, continua la repressione nel sangue delle proteste contro il golpe. Finora uccisi 48 manifestanti
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - MYANMAR - Nell'ex Birmania c'è la forte sensazione che l'ordine arrivato ai soldati sia di sparare ad altezza d'uomo non più solo per disperdere le folle ma per uccidere."tutto ciò che sta accadendo porta alla conclusione che i soldati in strada stiano eseguendo gli ordini di sparare per uccidere, emanati dal governo in carica". Questa l'affermazione di Emerlynne Gil, vicedirettrice per le ricerche sull'Asia di Amnesty International. I battaglioni dell'esercito che stanno sopprimendo le proteste sono gli stessi che, secondo Amnesty, hanno violato i diritti umani in passato. Dal colpo di stato del primo febbraio, i manifestanti uccisi sono stati almeno 48. Ma intanto, nonostante, le condanne di Onu, Stati Uniti ed Europa, i generali del golpe continuano a reprimere nel sangue le proteste. - (PRIMAPRESS)