'NDRANGHETA: COSCA LO GIUDICE, 12 ARRESTI ANCHE PER L'OMICIDIO DELLA MOGLIE DEL BOSS
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(PRIMAPRESS) - REGGIO CALABRIA - La Squadra Mobile di Reggio Calabria ha arrestato 12 affiliati alla cosca 'Lo Giudice' per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e intestazione fittizia di beni. Le indagini hanno consentito di accertare il ruolo verticistico degli affiliati e di far luce su molteplici intestazioni fittizie di immobili, ditte e veicoli, sottoposti a sequestro e tutti riconducibili agli esponenti apicali della cosca, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Si e' accertata, inoltre, la responsabilita' dei destinatari dei provvedimenti restrittivi in ordine a un omicidio commesso nel 1994. E' la storia di Angela Costantino, assassinata a Reggio Calabria. La squadra mobile reggina, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anche egli pentito, ha scoperto i tre presunti responsabili dell'omicidio della donna, arrestati nell'ambito dell'operazione odierna. La donna sarebbe stata uccisa perchè scoperta a tradire il marito che si trovava in carcere. Dell'omicidio di Angela Costantino, il cui cadavere non e' mai stato trovato, sono accusati Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo (51) e il nipote Fortunato Pennestri' (38). Angela Costantino era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, 46 anni, figlio del boss Giuseppe e fratello di Vincenzo e considerato uno dei principali protagonisti della guerra di mafia registratasi a Reggio Calabria tra la meta' degli anni '80 e l'inizio degli anni '90. Giuseppe Lo Giudice e' stato a sua volta ucciso in un agguato nel 1990. Secondo quanto e' emerso dalle indagini, Angela Costantino, madre di quattro figli, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa perche' avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito era detenuto. Comportamento che avrebbe indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinarne l'uccisione. Due giorni dopo la scomparsa della donna, a Villa San Giovanni (Reggio Calabria), fu trovata l'automobile (una Fiat Panda) alla guida della quale la donna si stava recando da Reggio Calabria a Palmi.
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