Sciopero Sanità: domani in piazza medici, infermieri e tecnici per contestare la Legge di Bilancio
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Sono le sigle sindacali dal comparto sanitario ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED e NURSING UP a scendere in piazza domani 5 dicembre. Sarà una prima giornata di sciopero nazionale martedì 5 dicembre 2023 contro la Legge di Bilancio. Le sigle stesse tengono a precisare che saranno assicurati i servizi di assistenza essenziali ma aggiungono che lo sciopero era necessario. Lo sciopero riguarda, infatti, molte categorie: il personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria professionale, tecnica e amministrativa in servizio presso le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, compresi i medici specializzandi, il personale infermieristico e altre professioni sanitarie.
Ma quali sono le motivazioni della discesa in piazza? Le misure contenute nella Legge di Bilancio in discussione al Senato, secondo i sindacati, non sono adeguate a risollevare il SSN dalla grave crisi in cui versa ormai da tempo, né soddisfano le richieste degli operatori sanitari in prima linea nella salvaguardia della salute dei cittadini. Ecco 6 motivi che saranno rivendicati nei cortei: 1. Assunzioni di personale. In Italia mancano ben 170 mila infermieri, 2. Detassazione dello stipendio, non solo del lavoro straordinario, 3. Risorse sufficienti per i rinnovi contrattuali, con specifica finalizzazione della parte destinata alle indennità specifiche infermieristiche e delle altre professioni sanitarie, 4. Cancellazione dei tagli alle pensioni, 5. Individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri ed il personale sanitario ex legge n 43/2006., 6. Rivisitazione dei modelli organizzativi in ottica di integrazione e valorizzazione delle competenze. - (PRIMAPRESS)
Ma quali sono le motivazioni della discesa in piazza? Le misure contenute nella Legge di Bilancio in discussione al Senato, secondo i sindacati, non sono adeguate a risollevare il SSN dalla grave crisi in cui versa ormai da tempo, né soddisfano le richieste degli operatori sanitari in prima linea nella salvaguardia della salute dei cittadini. Ecco 6 motivi che saranno rivendicati nei cortei: 1. Assunzioni di personale. In Italia mancano ben 170 mila infermieri, 2. Detassazione dello stipendio, non solo del lavoro straordinario, 3. Risorse sufficienti per i rinnovi contrattuali, con specifica finalizzazione della parte destinata alle indennità specifiche infermieristiche e delle altre professioni sanitarie, 4. Cancellazione dei tagli alle pensioni, 5. Individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri ed il personale sanitario ex legge n 43/2006., 6. Rivisitazione dei modelli organizzativi in ottica di integrazione e valorizzazione delle competenze. - (PRIMAPRESS)