Strage di Bologna del 1980: oggi la commemorazione di una delle pagine oscure della Repubblica
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Dalla giornata di commemorazione della Strage di Bologna (1980) che ricorre oggi 2 Agosto, sono trascorsi 41 anni e di fatto non c’è ancora la certezza della mano e degli esecutori che fu dietro quella tragedia. I faldoni dell’inchiesta ingialliti dal tempo e sempre più voluminosi contengono i nomi di Licio Gelli, l’ex maestro venerabile della P2, del suo braccio destro Umberto Ortolani, passando per l’ex potente prefetto a capo dell’ufficio Affari riservati del ministero dell’Interno, Federico Umberto D’Amato, fino al direttore del Borghese, Mario Tedeschi. C’è poi il "quinto uomo della strage”, Paolo Bellini di Avanguardia Nazionale, che avrebbe agito "in concorso" con gli ex Nar già condannati per la carneficina: Francesca Mambro, Giusva Fioravanti (ergastolo), Luigi Ciavardini (30 anni, tutti e tre definitivi) e Gilberto Cavallini (ergastolo, primo grado). Ma al di la delle responsabilità accertate manca ancora una radiografia leggibile di quell’attentato come ricorda oggi lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Quarantuno anni fa la città di Bologna e con essa la Repubblica vennero colpite al cuore"con un attentato dinamitardo che causò la morte di donne e uomini inermi,bambini innocenti",ha dichiarato il presidente Mattarella nel 41° anniversario della strage di Bologna. "L'impegno di uomini dello Stato"sostenuti dall'Associazione dei familiari delle vittime "ha messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa". "Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è ancora l'impegno di ricerca di una completa verità". - (PRIMAPRESS)