Arresto Marogna: fondi utilizzati per beni di lusso o una "cassa" per diplomazia parallela?
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - MILANO - Il caso del cardinale Angelo Becciu, rimosso da Papa Francesco dalla Segreteria di Stato Vaticana, sembrava essere ormai arrivato ad un capolinea quando ieri in tarda serata c’è stato un altro colpo di scena: l’arresto, con mandato internazionale, di Cecilia Marogna (39), l’operatrice cagliaritana operante nelle missioni umanitarie con una sede in Slovenia. Secondo gli investigatori avrebbe ricevuto 500 mila euro dalla Segreteria di Stato su ordinativo di Becciu. Fondi che sarebbero stati motivati per sostenere attività umanitarie in Africa e Asia. Dalle carte dell’inchiesta, invece, risulterebbe che i fondi sono stati utilizzati per comprare beni di lusso. Ma il rovescio dell’inchiesta potrebbe anche rivelare Marogna avesse convinto Becciu ad utilizzare quei fondi per tenere in piedi una diplomazia parallela nei Paesi nordafricani e mediorientali. Una versione non del tutto escludibile perché circostanze analoghe sono state raccontate nel libro di Britney Kaiser, la talpa di Cambridge Analytica che aveva visto coinvolto anche il manovratore della scorsa campagna elettorale di Trump, Steve Bannon. - (PRIMAPRESS)