G7 Ambiente: il documento finale di Torino con gli obiettivi del 2035 descritti dalla vice-ministra Gava
- di RED-ROM
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - TORINO - La conclusione del G7 su clima e ambiente alla Reggia di Venaria a Torino è racchiusa in un documento finale su cui spicca l'impegno di una uscita dal carb9ne entro il 2035 ed cooperazione internazionale sulla energia da fusione nucleare, da triplicare entro il 2050. Le associazioni ambientaliste, come sempre insoddisfatte, hanno parlato di pochi passi avanti ma di fatto ci sono stati. Il Giappone da sempre contrario alla chiusura delle centrali a carbone ha finalmente aderito ad un programma alternativo.
Ma i risultati raggiunti, a guardar bene sono diversi come spinge ad analizzare la vice-ministra Vannia Gava che insieme al titolare dell'Ambiente Pichetto Fratin, ha coordinato i lavori di questo G7.
"Siamo di fronte a una grande sfida in termini di approvvigionamento energetico. L’Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde”. Spiega Gava, sottolineando lo scenario su cui spicca il ruolo dell’Italia, non solo come Paese guida del G7, ma come promotore di iniziative peculiari come il Piano Mattei. Dal G7 Ambiente Clima ed Energia la leadership dell’Italia, quale Paese capace di governare il cambiamento, sembrebbe uscirne rafforzata. "Il comunicato congiunto che abbiamo adottato - dice Gava - e che contiene impegni ambiziosi ma realistici, è un risultato storico, riconosciuto da tutti gli Stati seduti al tavolo. Da questo punto di vista, voglio ringraziare l’intera squadra del ministero dell’Ambiente, per la diplomazia, l’abilità e la competenza con cui ha saputo condurre i negoziati. È chiaro che, in questo scenario, le infrastrutture sono fondamentali, non solo per il trasporto di gas, ma anche per il futuro trasporto dell’idrogeno, in linea con quanto previsto dal RePowerEU. L’Italia sta investendo molto su questo fronte, diversificando l’approvvigionamento e costruendo nuovi gasdotti e infrastrutture per il Gnl. Particolare menzione merita il Transmed, anche noto come gasdotto Enrico Mattei, che ci rende “porta” verso l’Austria e la Germania. Aggiungo, sempre in ambito del Pnrr e RePower EU, gli oltre 3 miliardi di euro investiti per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori dell’industria e dei trasporti, anche attraverso la creazione delle hydrogen valleys. Tali iniziative, assieme al progetto South2Corridor, contribuiranno a rafforzare la posizione strategica dell’Italia come hub energetico per l’Europa e il Mediterraneo". Secondo quanto riferito dagli organi del ministero italiano, sono in corso i market test a livello nazionale ed europeo, a verifica degli impegni contrattuali assunti. Una prima espansione è prevista per il 2027. Con la volontà che scaturisce dal G7 di affrancarci dal gas russo, diventa ancora più necessario procedere al rafforzamento di fonti alternative per l’approvvigionamento del Gnl che, siamo convinti, continuerà a svolgere in ruolo di primo piano nei prossimi decenni nel garantire sicurezza energetica e stabilità sui mercati. Parliamo di un vettore energetico a basse emissioni, pulito e versatile, fondamentale per la transizione energetica come riconosciuto anche nella tassonomia europea. "Siamo di fronte ad una grande sfida in termini di approvvigionamento energetico. Dice ancora la vice-ministra Gava - L’Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde. Il Mase intende contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile e alla transizione energetica del continente africano, anche attraverso il Piano Mattei. Sottolineo il ruolo decisivo del Fondo Italiano per il Clima, la cui dotazione è stata incrementata a 4,4 miliardi di euro e che, nella fase di individuazione degli interventi, dovrà coinvolgere tutti i possibili stakeholders. Il tema è stato al centro anche nella ministeriale G7 Clima Ambiente Energia, che si conclude oggi con l’impegno a supportare i Paesi in via di sviluppo, rafforzando i partenariati sul fronte energetico e dell’economia circolare, confermando un approccio concreto e non predatorio che assicuri opportunità di crescita, sviluppo e stabilità sociale e politica del continente africano". - (PRIMAPRESS)
Ma i risultati raggiunti, a guardar bene sono diversi come spinge ad analizzare la vice-ministra Vannia Gava che insieme al titolare dell'Ambiente Pichetto Fratin, ha coordinato i lavori di questo G7.
"Siamo di fronte a una grande sfida in termini di approvvigionamento energetico. L’Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde”. Spiega Gava, sottolineando lo scenario su cui spicca il ruolo dell’Italia, non solo come Paese guida del G7, ma come promotore di iniziative peculiari come il Piano Mattei. Dal G7 Ambiente Clima ed Energia la leadership dell’Italia, quale Paese capace di governare il cambiamento, sembrebbe uscirne rafforzata. "Il comunicato congiunto che abbiamo adottato - dice Gava - e che contiene impegni ambiziosi ma realistici, è un risultato storico, riconosciuto da tutti gli Stati seduti al tavolo. Da questo punto di vista, voglio ringraziare l’intera squadra del ministero dell’Ambiente, per la diplomazia, l’abilità e la competenza con cui ha saputo condurre i negoziati. È chiaro che, in questo scenario, le infrastrutture sono fondamentali, non solo per il trasporto di gas, ma anche per il futuro trasporto dell’idrogeno, in linea con quanto previsto dal RePowerEU. L’Italia sta investendo molto su questo fronte, diversificando l’approvvigionamento e costruendo nuovi gasdotti e infrastrutture per il Gnl. Particolare menzione merita il Transmed, anche noto come gasdotto Enrico Mattei, che ci rende “porta” verso l’Austria e la Germania. Aggiungo, sempre in ambito del Pnrr e RePower EU, gli oltre 3 miliardi di euro investiti per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori dell’industria e dei trasporti, anche attraverso la creazione delle hydrogen valleys. Tali iniziative, assieme al progetto South2Corridor, contribuiranno a rafforzare la posizione strategica dell’Italia come hub energetico per l’Europa e il Mediterraneo". Secondo quanto riferito dagli organi del ministero italiano, sono in corso i market test a livello nazionale ed europeo, a verifica degli impegni contrattuali assunti. Una prima espansione è prevista per il 2027. Con la volontà che scaturisce dal G7 di affrancarci dal gas russo, diventa ancora più necessario procedere al rafforzamento di fonti alternative per l’approvvigionamento del Gnl che, siamo convinti, continuerà a svolgere in ruolo di primo piano nei prossimi decenni nel garantire sicurezza energetica e stabilità sui mercati. Parliamo di un vettore energetico a basse emissioni, pulito e versatile, fondamentale per la transizione energetica come riconosciuto anche nella tassonomia europea. "Siamo di fronte ad una grande sfida in termini di approvvigionamento energetico. Dice ancora la vice-ministra Gava - L’Africa ha il potenziale per essere un enorme fornitore di energia rinnovabile e verde. Il Mase intende contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile e alla transizione energetica del continente africano, anche attraverso il Piano Mattei. Sottolineo il ruolo decisivo del Fondo Italiano per il Clima, la cui dotazione è stata incrementata a 4,4 miliardi di euro e che, nella fase di individuazione degli interventi, dovrà coinvolgere tutti i possibili stakeholders. Il tema è stato al centro anche nella ministeriale G7 Clima Ambiente Energia, che si conclude oggi con l’impegno a supportare i Paesi in via di sviluppo, rafforzando i partenariati sul fronte energetico e dell’economia circolare, confermando un approccio concreto e non predatorio che assicuri opportunità di crescita, sviluppo e stabilità sociale e politica del continente africano". - (PRIMAPRESS)