Caso Regeni, Conte audito in Commissione d'Inchiesta: "Saremo Inlessibili" ma pesa la vendita di navi all'Egitto
- di Pasquale Alfieri
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(PRIMAPRESS) - ROMA - L’audizione del premier Giuseppe Conte, al pari della lettera del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, annunciata come inviata ieri al suo omologo egiziano, non aggiunge nulla di nuovo sul caso Regeni.
Conte audito nella Commissione d’Inchiesta a notte tarda come era prevedibile ha continuato ad esprimersi con frasi generiche che a distanza di due anni dall’uccisione del ricercatore italiano, da parte dei servizi segreti egiziani, lasciano un senso di amarezza. “L’Italia tutta continua ad attribuire incessante priorità alla ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. Io per primo ho posto la questione sempre in cima all' agenda nei colloqui col presidente egiziano Al Sisi-aggiunge-i nostri rapporti bilaterali non potranno svilupparsi appieno finchè non verrà fatta luce sul barbaro assassinio di Giulio e assicurati alla giustizia i colpevoli. Confrontarsi non significa giustificare ma influire”, spiega."Saremo inflessibili”. Parole che non sembrano andare d'accordo con l’enfasi con cui lo stesso premier aveva annunciato la vendita di due fregate militari della Fincantieri all’Egitto. - (PRIMAPRESS)