Portogallo: mattanza di 540 cervi in una riserva di caccia. Responsabili cacciatori spagnoli
- di Pasquale Alfieri
- in Mondo
(PRIMAPRESS) - LISBONA - Si rischia un serio incidente diplomatico tra Portogallo e Spagna per il massacro di 540 cervi e cinghiali in una zona di caccia portoghese. Al centro della vicenda 16 cacciatori spagnoli accusati di “crimine ambientale”. Le immagini della mattanza hanno fatto il giro del web sollevando l’indignazione non solo degli ambientalisti.
Per il ministro dell’Ambiente portoghese, l'efferata uccisione di questi animali selvatici rappresenta un gesto “vile” oltre che un “crimine ambientale” da portare in tribunale.
I fatti sarebbero avvenuti a metà dicembre nell’area di caccia di Azambuja a circa 40 chilometri dalla capitale Lisbona.
“Le segnalazioni e le notizie in nostro possesso sul massacro indiscriminato di animali ci indicano che non ha nulla a che fare con la caccia, intesa come pratica che può contribuire al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente portoghese, João Pedro Matos Fernandes João Pedro Matos Fernandes, annunciando l’apertura di un’inchiesta.
La fattoria dove si sono svolti i fatti è un’area di 1.100 ettari totalmente recintata e murata, pertanto i 540 animali custoditi al suo interno non hanno potuto fuggire ai loro assassini ma si sta indagando anche su eventuali responsabilità da parte dei gestori della riserva di caccia. - (PRIMAPRESS)
Per il ministro dell’Ambiente portoghese, l'efferata uccisione di questi animali selvatici rappresenta un gesto “vile” oltre che un “crimine ambientale” da portare in tribunale.
I fatti sarebbero avvenuti a metà dicembre nell’area di caccia di Azambuja a circa 40 chilometri dalla capitale Lisbona.
“Le segnalazioni e le notizie in nostro possesso sul massacro indiscriminato di animali ci indicano che non ha nulla a che fare con la caccia, intesa come pratica che può contribuire al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi” ha dichiarato il ministro dell’Ambiente portoghese, João Pedro Matos Fernandes João Pedro Matos Fernandes, annunciando l’apertura di un’inchiesta.
La fattoria dove si sono svolti i fatti è un’area di 1.100 ettari totalmente recintata e murata, pertanto i 540 animali custoditi al suo interno non hanno potuto fuggire ai loro assassini ma si sta indagando anche su eventuali responsabilità da parte dei gestori della riserva di caccia. - (PRIMAPRESS)