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CALDO: COLDIRETTI, COLPO DI CODA LUCIFERO “BRUCIA” FUNGHI E TARTUFI

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(PRIMAPRESS) - fungo ROMA - Un fine estate senza pioggia segnato dalla siccità, dal caldo torrido e dagli incendi è il colpo di coda di Lucifero che prima di andarsene lascia un ricordo di se, destinato a farsi sentire anche nelle prossime settimane, agli appassionati di funghi e degli altri frutti dei boschi come tartufi e castagne. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che i danni si estenderanno infatti anche alle produzioni tipiche dell’autunno facendo salire ad oltre un miliardo il bilancio delle perdite  subite dal settore agricolo durante l’estate durante la quale è andato già perso il 20 per cento del raccolto di pomodoro Il 30 per cento di quello di mais e il 40 per cento di quello di soia. In generale  la raccolta di funghi è partita con difficoltà anche se non mancano situazioni locali che hanno beneficiato della pioggia ma in grande difficoltà sono i castagneti e preoccupanti le previsioni per i tartufi. Ora si spera nell’arrivo della perturbazione Beatrice infatti - sottolinea la Coldiretti - la nascita dei funghi che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali  terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco. Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che - riferisce la Coldiretti - coprono un terzo dell'Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati. L'attività di ricerca - afferma la Coldiretti - non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di "professionisti" impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Una capacità di attrazione che - conclude la Coldiretti - riguarda anche i tartufi per i quali si nutrono al momento preoccupazioni in Piemonte proprio a causa della perdurante siccità mentre in difficoltà sono anche i castagneti ed i noccioleti nel nord e nel sud Italia. - (PRIMAPRESS)