Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

GREENPEACE LANCIA VIDEO CON VERA PUBBLICITÀ ENEL: LA VERITÀ SULL’AZIENDA IN 50 SECONDI

  • di 
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - GREENPEACE COLOSSEO ROMA - Oggi Greenpeace lancia attraverso tutti i suoi canali online quella che per l’associazione ambientalista è la “vera” pubblicità di Enel. Si tratta di una rilettura del video realizzato dalla multinazionale per il suo collocamento azionario: la sequenza, divenuta celebre per molti telespettatori italiani, in cui una pietra rotola infrangendosi contro una lampadina.Nella rilettura di Greenpeace quella pietra diventa un pezzo di carbone. Il carbone è la fonte energetica che Enel impiega di più (realizza con essa il 41% della sua elettricità) ed è anche la fonte più responsabile dei cambiamenti climatici a causa dell’elevato tasso di emissioni di CO2 associato alla sua combustione. Il video è visibile al link: http://bit.ly/IBdNns. Â«Enel continua a raccontare favolette agli italiani. Così abbiamo deciso di fare noi una parte del lavoro: spiegare a tutti qual è la vera natura dell’azienda – dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. - È ora di parlare chiaro e di attribuire a Enel le sue responsabilità. Un impiego massiccio del carbone come fonte energetica e un piano di espansione industriale che si basa prepotentemente su quel combustibile, sono un attentato al clima, alla salute del Pianeta e a quella delle persone che lo abitano». Nel video, alle immagini prese dalla nota pubblicità di Enel si alternano quelle delle alluvioni di Genova, delle Cinque Terre e di Messina girate dalle vittime di quelle sciagure. Si tratta di “fare luce” sull’aspetto più tragico dei cambiamenti climatici e sulla condotta irresponsabile di Enel. Greenpeace ricorda come sia stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in riferimento ai morti che quegli eventi estremi hanno causato, a parlare di “dolorosi tributi che il nostro Paese paga ai cambiamenti climatici”. Â«Gli effetti del cambiamento climatico non si limitano allo scioglimento dei ghiacci artici o alla sommersione di qualche remota isola del Pacifico. I cambiamenti climatici sono qui, alle nostre latitudini, in casa nostra - commenta Boraschi. - Dobbiamo fermare il caos climatico che avanza e che produce sempre più danni e sempre più morti. E non possiamo farlo se non cambiamo i piani di chi si arricchisce usando la fonte più dannosa per il clima oltre che nociva per la salute, il carbone. Enel è un’azienda con una predominante quota di controllo pubblico: non può continuare a fare business raccontando bugie, tenendo per sé i profitti e scaricando su di noi e sulle generazioni future il costo dei suoi errori». - (PRIMAPRESS)