RIFORME: FINOCCHIARO, CON PROPOSTA PDL RISCHIAMO DI NON FARNE ALCUNA
- di
- in Politica
(PRIMAPRESS) - ROMA - "Era ovvio, me lo aspettavo gia' quando hanno convocato la conferenza stampa, che Alfano dicesse quel che ha detto oggi, e cioè che c'è tutto il tempo di approvare il semipresidenzialismo e che se non si farà sarà colpa del Pd. Il Pdl butta sempre la palla in tribuna quando si trova in difficoltà .. Io invece che sia urgente approvare il testo sulle riforme costituzionali in discussione al Senato e poi una riforma delle legge elettorale. La voglia di semipresidenzialismo non può essere ora l'alibi per non fare alcunché". Lo ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, rispondendo alle domande dei giornalisti. "La riforma dello Stato in senso semipresidenzialista è una cosa seria - ha proseguito Anna Finocchiaro, che innanzitutto non può essere fatta se prima non si approva una legge sul conflitto di interessi seria, presente in tutti i paesi in cui vige un regime presidenziale o semi presidenziale. Poi una riforma che cambia la forma di governo, travolgendo il nostro impianto costituzionale di Repubblica parlamentare, richiede quantomeno una discussione pubblica e articolata, non è roba che si fa con un emendamento, per di più presentato per l'Aula. Temo enormemente che tutto questo non farebbe, di fatto, che rallentare talmente i lavori da impedire di varare il testo sulle riforme costituzionali già in discussione che prevede la riduzione del numero dei parlamentari e corregge i difetti del bicameralismo perfetto". Alfano ha però garantito l'impegno a portare avanti il testo anche se non si trovasse l'accordo sul semipresidenzialismo... "Non lo so - ha risposto Anna Finocchiaro - Io penso che tutto questo rischia di rallentare il percorso iniziato al Senato. E io so che più perdiamo tempo, più diventa difficile fare una nuova legge elettorale. Ora è il momento della responsabilità . Approviamo i testi che sono in discussione al Senato in fretta e poi facciamo di corsa una nuova legge elettorale. Poi il prossimo Parlamento, eletto e non nominato, affronti la questione del semipresidenzialismo". - (PRIMAPRESS)