ROSI MAURO: ZANDA, SI DIMETTA, DOPO ESPULSIONE DA LEGA C'E' ANCHE PROBLEMA DI EQUILIBRIO POLITICO
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(PRIMAPRESS) - ROMA - "Dall'11 aprile scorso, quando la sen. Finocchiaro ha chiesto le dimissioni da vicepresidente del Senato di Rosi Mauro, nulla è accaduto che ci induca a cambiare la nostra posizione e il Pd torna oggi a chiedere nuovamente, con la stessa forza e determinazione, le dimissioni di Rosi Mauro". Così, nell'aula di Palazzo Madama, il vicepresidente dei senatori del Pd si rivolge alla presidente di turno. "I fatti a lei riferiti non sono stati ancora chiariti dall'Autorità giudiziaria e certo non spetta a noi dare giudizi. Ma a noi senatori spetta considerare l'estrema e assoluta inopportunità politica del mantenimento della sua carica e, ancor più, dell'esercizio delle sue funzioni di Presidente. Un'inopportunità - aggiunge il vicepresidente dei senatori del Pd - condivisa pubblicamente, e più volte, dal suo ex partito, la Lega Nord. E pubblicamente condivisa anche, fino a pochi giorni fa, dal Presidente del Senato. Avremmo preferito che il presidente Schifani avesse comunicato all'Aula del Senato il suo nuovo indirizzo e non in televisione. Molti di noi hanno valorizzato la cosiddetta terza camera televisiva ma se a farlo è la seconda carica dello Stato la cosa è meno naturale". Zanda spiega poi che esistono anche motivazioni "politiche e regolamentari" che dovrebbero indurre Rosi Mauro a dare le sue dimissioni. "I vicepresidenti del Senato, così come i senatori questori e i senatori segretari - sono eletti con voto limitato. La ratio è garantire la partecipazione pluralista e un'equa rappresentanza dei gruppi parlamentari nei vertici del Senato. Rosi Mauro non fa più parte della Lega che l'aveva designata e di conseguenza, oggi, la sua permanenza in carica affievolisce l'equilibrio intero del vertice del Senato. La permanenza di Rosi Mauro alla vicepresidenza del Senato è, quindi, anche un problema di equilibrio politico di uno dei due rami del parlamento. Anche per queste considerazioni politiche e regolamentari torniamo a chiedere con forza le sue dimissioni". - (PRIMAPRESS)