Calcio: serie A, la Juve fermata dal Genoa, sceneggiata isterica di Conte
- di RED-CENTRALE
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(PRIMAPRESS) - TORINO - Partiamo innanzitutto dalla fine. E' il 93esimo, in area in scivolata Granqvist colpisce il pallone di mano dopo un rimbalzo fortuito. La Juve chiede un rigore che obiettivamente è inesistente vista l'involontarietà del tocco. Pochi secondi e la partita termina sull'1-1. Parte il Conte show. Corre a centro campo ed inviperito si scaglia contro arbitro e giudice di porta, grida all'indirizzo della terna arbitrale. Poi torna verso la panchina, ma ci ripensa e fa dietrofront ritornando con tono minaccioso contro gli arbitri. Anche alcuni calciatori bianconeri ne dicono di tutti i colori ad arbitro e collaboratori. Che fine ha fatto lo stile Juve? Certamente sulla società bianconera in settimana si abbatterà la mannaia del giudice sportivo. Il referto arbitrale infatti dovrà riportare ogni parola oltre i limiti proferita dall'allenatore bianconero. Ma Conte in preda ad un raptus isterico nel tunnel verso gli spogliatoi ha ancora dato il meglio di sé, gridando "è una vergogna" e dando un pugno ad un cartellone. Probabilmente Conte dovrà fare autocritica e vergognarsi di questo comportamento. Addirittura Chiellini dalla tribuna è sceso in campo anche lui ad unirisi alle proteste contro l'arbitro. "Tre non ce ne avete dati di rigori", ha gridato il difensore della nazionale infortunato e probabilmente un po' confuso, contro l'arbitro. Insomma la Juventus tutta la sportività che aveva chiesto al Napoli in quella finale estiva di Super Coppa, sicuramente non l'ha dimostrata questa sera con il Genoa, bravo ad agguantare il pari allo Juventus Stadium. Saranno pure capolisti in serie A, ma sono all'ultio posto in fatto di sportività e lealtà. Allo Juventus Stadium Ballardini sceglie il 3-5-2 e lancia Floro Flores in coppia con Immobile, una novita' tattica che produce l'effetto sperato perche' nei primi 20 minuti il Genoa si difende con ordine e arriva diverse volte nell'area avversaria. Le conclusioni di Olivera, Immobile, Matuzalem e Kucka, pero', non spaventano Buffon, impensierito solo da un sospetto tocco di mano di Vucinic nella propria area: i rossoblu' chiedono il rigore, l'arbitro Guida lascia proseguire. Forse sorpresa dal buon avvio del Genoa, la Juventus impiega alcuni minuti per entrare in partita. La prima occasione bianconera arriva al 22': sul lancio di Pogba Marchisio sceglie bene i tempi d'inserimento, ma non trova la porta. La Juve fatica e l'unico sussulto per Frey arriva al 44': il cross di Lichsteiner e' preciso, ma la deviazione di Quagliarella e' puntuale quanto sfortunata. Dopo l'intervallo la Juventus torna in campo con un altro atteggiamento. La squadra di Conte spaventa subito Frey con la punizione battuta da Marchisio al 6', Il vantaggio, invece, arriva tre minuti dopo: Vucinic pesca l'inserimento di Lichsteiner, lo svizzero mette al centro e Quagliarella trova la deviazione vincente. Trovato il gol, la Juventus abbassa i ritmi e al 23' ne paga le conseguenze: Kucka disorienta De Ceglie e mette al centro un gran pallone, il nuovo entrato Borriello anticipa Barzagli e trova il pareggio. Pochi minuti dopo, pero', il Genoa resta in dieci perche' Floro Flores si fa male e Ballardini ha gia' effettuato le tre sostituzioni. La Juventus si riversa nell'area avversaria, Giovinco colpisce un palo, Vucinic chiede un rigore, l'esordiente Beltrame spaventa Frey. Nel finale i bianconeri protestano per un presunto fallo di mano di Granqvist, ma il Genoa resiste e porta a casa un punto importante. Finisce in rissa con le grida isteriche di un Conte da Oscar dell'antisportività. - (PRIMAPRESS)