Campionato di calcio, ecco come cambieranno i rituali in campo e negli spogliatoi
- di RED-ROM
- in Sport
(PRIMAPRESS) - ROMA - Come cambieranno le partite di calcio in questo periodo di allerta per evitare i contagi da coronavirus? Per un po’, e non sappiamo fino a quando anche se l’Istituto superiore della sanità parla di un ritorno del virus ad ottobre, i classici riti della partita, dall’arrivo delle squadre con il saluto dei tifosi nel garage, la ricognizione del campo e 4 chiacchiere prima con l’ex compagno di squadra. Niente di tutto questo: arrivi separati, ingressi separati in campo, addirittura si rientra separatamente negli spogliatoi.
E dimenticatevi pure le immagini delle maglie belle ordinate sui posti di ognuno dei calciatori: una volta che si sanifica lo spogliatoio non potrà entrare nessuno che non sia del gruppo squadra. Dovrà essere garantita la salute: e così invece che le distinte ci si scambieranno le documentazioni sanitarie e la certificazione di sanificazione dei locali. Gli spogliatoi saranno divisi non solo fra squadre ma anche fra titolari e riserve.
In campo e in panchina
In panchina si starà separati, esattamente come in Germania, cercando di rispettare le norme igienico sanitarie. Magari - se possibile - andando in tribuna. In campo non si entra insieme: niente bambini, niente mascotte, nessuna foto di squadra. Insomma tutto quel rituale dell’inizio della partita che ci accompagnava al fischio d’inizio. Le squadre saranno direttamente schierate in campo e poi si inizierà. Bisognerà ricordarsi di non circondare l’arbitro e di “protestare a distanza”. Bisognerà ricordarsi dove si è messa la propria bottiglietta d’acqua perché non sarà possibile mischiarle. Lo staff medico avrà mascherina e guanti.
Nuove positività
Quello che non cambierà - almeno per il momento - è il protocollo della gestione di un eventuale nuovo positivo. Si potrà variare, magari in futuro, ma al momento si tornerebbe al ritiro blindato con la quarantena del “membro squadra” per almeno due settimane. E naturalmente proseguiranno tutti i test sanitari previsti dall’attuale protocollo. - (PRIMAPRESS)
E dimenticatevi pure le immagini delle maglie belle ordinate sui posti di ognuno dei calciatori: una volta che si sanifica lo spogliatoio non potrà entrare nessuno che non sia del gruppo squadra. Dovrà essere garantita la salute: e così invece che le distinte ci si scambieranno le documentazioni sanitarie e la certificazione di sanificazione dei locali. Gli spogliatoi saranno divisi non solo fra squadre ma anche fra titolari e riserve.
In campo e in panchina
In panchina si starà separati, esattamente come in Germania, cercando di rispettare le norme igienico sanitarie. Magari - se possibile - andando in tribuna. In campo non si entra insieme: niente bambini, niente mascotte, nessuna foto di squadra. Insomma tutto quel rituale dell’inizio della partita che ci accompagnava al fischio d’inizio. Le squadre saranno direttamente schierate in campo e poi si inizierà. Bisognerà ricordarsi di non circondare l’arbitro e di “protestare a distanza”. Bisognerà ricordarsi dove si è messa la propria bottiglietta d’acqua perché non sarà possibile mischiarle. Lo staff medico avrà mascherina e guanti.
Nuove positività
Quello che non cambierà - almeno per il momento - è il protocollo della gestione di un eventuale nuovo positivo. Si potrà variare, magari in futuro, ma al momento si tornerebbe al ritiro blindato con la quarantena del “membro squadra” per almeno due settimane. E naturalmente proseguiranno tutti i test sanitari previsti dall’attuale protocollo. - (PRIMAPRESS)