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EURO 2012: GLI ITALIANI SI SCOPRONO MENO “ANTI-POLITICI”

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  • in Sport
(PRIMAPRESS) - EURO2012 LOGO ROMA - Corsi e ricorsi storici non tradiscono mai, ed è forse uno scherzo del destino che il “collante” del riscoperto ideale di appartenenza nazionale sia, in un certo senso, di marca tedesca. Germania che divide un’Europa unita messa alle strette dalla crisi finanziaria, Germania che unisce un’Italia scompaginata e demoralizzata dal rigore “montiano”, regalando sul campo l’ennesimo successo alla nostra Nazionale. E’ così che domenica sera si ritroveranno incollati alla tv gli occhi di 60 milioni di tifosi pronti ad urlare all’unisono come – ci risiamo – sei anni fa sotto il cielo tinto d’azzurro di Berlino. In ballo questa volta non c’è la vittoria del Mondiale, bensì quella dell’Europeo, che assume una connotazione non solo meramente sportiva. Ritrovarsi italiani, infatti, in tempi difficili come quelli che il nostro Paese sta attraversando, è una notizia che va ben oltre i campi di calcio, con gli Azzurri capaci di avvicinare, letteralmente, “la piazza al palazzo”. A rivelarlo è un’indagine condotta dal bookmaker Stanleybet, che ha raccolto le sensazioni di 2.500 tifosi intervistati di fronte ai maxi schermi delle principali piazze italiane durante la visione delle partite di Euro 2012. I dati emersi faranno piacere ai politici e ai “tecnici” del governo in carica: ben il 66% del popolo tricolore, infatti, si è detto assolutamente favorevole alla presenza dei politici a bordo campo a sostegno delle gesta della Nazionale. Le motivazioni? Per il 32% è fuori discussione che la partecipazione diretta al tifo degli stadi umanizzi i nostri governanti nel segno della passione tutta italiana per il pallone, che accomuna trasversalmente tutta la nazione. Per il 23% questo comportamento contribuisce a rinfocolare il patriottismo e il sentimento dell’identità nazionale, messi a dura prova dal difficile momento storico, politico ed economico che il Paese sta attraversando. Il 18% invece si dice convinto che la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (o altre alte cariche dello Stato) sugli spalti sia fondamentale per contrastare più vigorosamente, non solo sul piano meramente sportivo, ma anche politico e strategico, la leadership degli altri Paesi europei che pretendono di dettar legge per la risoluzione della crisi. Per l’11% è invece l’aspetto esclusivamente scaramantico a pesare: i politici allo stadio in fondo portano bene, vedi il buon pareggio ottenuto durante il girone di qualificazione contro quella Spagna che ora toccherà affrontare nuovamente a Kiev in occasione della finalissima di domenica 1° luglio. Come si ricorderà, infatti, alla partita inaugurale del torneo aveva assistito anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in persona, con tanto di giro beneaugurante negli spogliatoi al termine della competizione. Lo stesso Presidente che ieri, al termine dell’entusiasmante match degli Azzurri contro i tedeschi, ha fatto recapitare un messaggio di congratulazioni ai ragazzi di Prandelli. Il 9%, infine, si compiace della passione calcistica dei politici perché anche questo sarebbe indice di un sincero attaccamento e interesse alle sorti e al benessere del Belpaese. Sono invece sorprendentemente in minoranza (28%) gli italiani a cui, al contrario, proprio non va giù che i politici facciano capolino allo stadio. Stanleybet, anche in questo caso, ha chiesto agli intervistati di elencare le ragioni alla base della loro contrarietà. Per il 38% è matematico che si tratti soltanto di una passerella elettorale, utile per ingraziarsi le simpatie e il favore di quella parte consistente di popolo per cui il calcio rappresenta l’unica ragione di vita. Il 23% si dice convinto che il mondo della politica non abbia nulla a che vedere con quello dello sport e che i politici farebbero bene a evitare inutili trasferte, che pesano poi sulle tasche dei cittadini, per assistere alle partite dell’Italia all’estero. Il 15%, invece, ci va giù duro e ritiene che la troppa attenzione rivolta dai politici al calcio nasconda in realtà l’intento di distrarre gli italiani da questioni e problematiche ben più gravi e importanti come l’aumento della tassazione, la riforma del lavoro ecc. L’11% è poi fermamente che i politici a bordo campo non siano di buon auspicio per le gesta degli Azzurri: meglio quindi che se ne stiano a casa a guardare la tv. Il 7% infine sostiene che l’immagine austera dei governanti stoni con il clima di divertimento e spensieratezza che contraddistingue lo stadio. Su una cosa, invece, gli italiani, almeno stando all’indagine condotta da Stanleybet, sono d’accordo in maniera quasi plebiscitaria: per il 93% degli intervistati la vittoria dell’Europeo farebbe bene all’Italia e agli italiani, in termini di ottimismo e approccio positivo ai tempi ancor più difficili che gli economisti e gli analisti politici prefigurano per il Belpaese. Ben il 31% del popolo tricolore, infatti, è certo che agguantare la coppa renderebbe meno pesante sacrificarsi per raccogliere i cocci di un’economia ancora troppo debole, grazie a una solidarietà rinnovata dalle gesta dei campioni della nazionale. Il 24%, invece, ritiene addirittura che il primo posto dell’Italia nella competizione calcistica europea aiuterebbe a favorire posizioni di primato anche sul fronte politico ed economico, cambiando gli equilibri attualmente esistenti. Ammonta a uno sparuto 5% la percentuale dei pessimisti senza riserve, secondo i quali un’eventuale successo della Nazionale equivarrebbe solo a buttar fumo negli occhi perché, nei fatti, non cambierebbe proprio nulla. - (PRIMAPRESS)