Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

GIORNALISTI: E' MORTO IL MITICO ALFREDO PROVENZALI

  • di 
  • in Sport
(PRIMAPRESS) - provenzali ROMA - â€œVoce” dell’Italia calcistica, certo. Ma anche del ciclismo e della pallanuoto. Ma prima ancora e sempre, soprattutto cronista. Alfredo Provenzali, mitico radiocronista della trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” è morto oggi a Genova dove era nato, esattamente 78 anni fa, il 13 luglio 1934; nella zona di Sampierdarena e della Sampdoria è stato sempre tifoso. All’impegno professionale, che lo ha portato la domenica nella case degli italiani dal 1966, quando iniziò a girare i campi di calcio di tutto il Paese per “Tutto il calcio minuto per minuto” che poi ha diretto dal 1992 fino al campionato appena finito  dallo studio centrale di Roma,  ha sempre affiancato quello sindacale. E’ stato per lunghi anni Presidente del Gruppo cronisti liguri, ideando e realizzando, assieme a Sergio Veccia, il volume “Cronaca di un anno di cronaca” che porta Genova e la Liguria nelle biblioteche di tutto il mondo. Dal 1993 era Vicepresidente vicario dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani che aveva contribuito a fondare. Delle mille battute di  Alfredo, dotato di un umorismo sottile e per questo tanto più incisivo, una delle più caratteristiche è  “Il mio indirizzo e-mail ? biro.it.  Nel senso di penna da scrivere…”. Le tecnologie arrivano e passano, intendeva, ma l’uomo, il giornalista, il cronista resta ed è al centro dell’informazione. Oltre all’umorismo Alfredo era dotato anche di un intuito speciale che di un problema, di qualsiasi genere, lo portava ad individuare subito il cuore e a proporre la soluzione più giusta, più saggia. I cronisti italiani sono vicini alla moglie  Marisa e alla figlia Paola e ricorderanno Alfredo come uno dei dirigenti più umani e capaci dell’Unci. - (PRIMAPRESS)